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Milik e l’infortunio: “Mi dissero che stavo bene ma io sapevo di no”

L’attaccante, adesso in nazionale, racconta il suo calvario (due operazioni alle ginocchia) alla tv polacca: “Il medico del Napoli mi disse che ero pronto già tempo fa, ma io avevo una sensazione differente. Tornerò presto al 100%”
A cura di Maurizio De Santis
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Sei mesi dopo quel maledetto 23 settembre 2017 (trasferta a Ferrara con la Spal) Milik è tornato in campo. Il Napoli ha ritrovato una risorsa in più per il finale di stagione e lo sprint scudetto con la Juventus. Il calciatore s'è lasciato alle spalle quell'anno orribile che lo ha visto finire sotto i ferri due volte: la prima per la rottura del crociato del ginocchio sinistro (ottobre 2016, durante una gara della sua nazionale, la Polonia), la seconda per infortunio più grave al ginocchio destro perché oltre al crociato gli accertamenti evidenziarono anche interessamenti ad altre strutture articolari quali il menisco.

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Una maledizione per il numero 99 ex Ajax che aveva cominciato la stagione nel migliore dei modi e soprattutto rappresentava una valida alternativa tattica per Sarri rispetto al tridente Callejon, Mertens, Insigne.

Milik è tornato, ha fatto capolino contro la Roma e poi s'è visto nel finale della sfida con il Genoa al San Paolo. Suo un bel contropiede fallito d'un niente ma poco importa, ciò che conta è che sia di nuovo lì, pronto a combattere per il titolo e poi arrivare al Mondiale tirato a lucido. A 23 anni la malasorte s'è accanita contro di lui e lo ha sbattuto dietro le quinte proprio quando si stava prendendo la scena davanti al suo pubblico.

Il mio infortunio? Il medico del Napoli mi disse che ero pronto già tempo fa, ma io avevo una sensazione differente – ha ammesso l'attaccante nell'intervista alla rete polacca ‘TVP Sport' – e soprattutto avrei voluto attendere ancora qualche settimana per svolgere qualche esercizio di rinforzo in più.

Il dubbio e l'amarezza restano, così come la tanta ‘rabbia' (contro la sfortuna) accumulata assieme alla paura di veder sfumare anche la convocazione per il Mondiale in Russia. Non è così, per fortuna s'è ripreso e adesso – dopo essere rimasto in seconda fila a lungo – vuole recitare un ruolo da protagonista nella sfida scudetto con la Juventus. La fiducia non gli manca, è il companatico dello sportivo sempre pronto a ripartire nonostante tutto.

Tornerò ai livelli di un tempo – ha aggiunto Milik – e sono convinto che presto sarò di nuovo al 100%. Dopo la riabilitazione è normale avere qualche difficoltà ma adesso non ci penso più e in campo avverto solo una grande voglia di fare bene.

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