Milano chiama Marte: al Milan toccano ancora i marziani del Barcellona
Ecco cosa succede a passare la notte a sognare i ciprioti! Evidentemente la storia non ha insegnato nulla a dirigenti e tifosi che, ignari dei precedenti, hanno trascorso le ultime ore sognando una strada in discesa, verso Monaco di Baviera. La fortuna è cieca (e la sfiga ci vede benissimo, direbbe qualcuno) e la "buena suerte", è proprio il caso di dirlo, va coltivata, cercata e sudata fino all'ultimo. Nessuno te la regala! Lo sanno tutti e da poche ore lo sa anche il Milan che dovrà cercare la propria fortuna europea a Barcellona, contro i blaugrana del marziano Messi.
Facce da funerale. Non aveva una bella faccia l'entourage rossonero presente a Nyon per gli accoppiamenti di Champions. E' andata male, molto male per Allegri ed i suoi ragazzi che il 28 Marzo si giocheranno a San Siro i primi 90 minuti di una partita che sembra impossibile da vincere, calcolando che Guardiola avrà dalla sua anche il ritorno in casa. Si sognava l'Apoel, si è preso il Barcellona: la squadra più difficile da affrontare, specialmente su "partite secche" dove, raramente i blaugrana sbagliano.
Aggrapparsi ai precedenti. Un buon analgesico, potrebbe essere quello di ripensare ai precedenti.
Più che Milan Lab, servirebbe un viaggio a Lourdes. Riuscirà Allegri a mettere insieme i pezzi in poco più di 10 giorni? E' questo il dilemma rossonero. Oggi, come oggi, presentarsi dinanzi ai marziani e pensare di sfidarli con assenze del calibro di Boateng, Pato, Nesta, Seedorf, Aquilani, e compagnia bella, è da reparto psichiatrico e calcolando che il Milan dovrà anche guardarsi dalla Juventus, nella lotta scudetto, il rischio di arrivare con le gomme a terra per il primo "rendez vous" è alto. Allegri, che avrebbe una rosa ampia e competitiva, si trova così nella difficile situazione di non poter far ruotare gli uomini, con il paradossale rischio (vedi Abate, nelle ultime ore) di perderne altri strada facendo.
Guardiola se la ride. In Catalogna se la passano meglio (discorso Abidal, a parte). Perso di vista il Real Madrid, distante 10 punti, Pep Guardiola potrà concentrarsi solo sulla doppia sfida di Champions facendo rifiatare, lui si che può, i suoi uomini migliori ad eccezione di David Villa, fuori fino a fine stagione e probabilmente anche di Sanchez che, dopo l'infortunio muscolare, difficilmente recupererà per la gara di andata. Il tecnico balugrana potrà, magari, anche permettersi il lusso di guardare oltre ai quarti e pensare alla semifinale dove troverebbe una tra il Benfica ed il Chelsea.
Special (lucky) One. Gli altri accoppiamenti hanno sorriso soprattutto all'altra spagnola in corsa per la vittoria finale. Bello e fortunato il Real Madrid dello Special One che affronterà l'Apoel con l'ulteriore vantaggio della seconda gara in casa. Piu complicata la strada che porta a Monaco, a partire dalla semifinale, dove i Blancos affronterebbero il Marsiglia o il Bayern. Dobbiamo aspettarci il "Clasico" (cioè Barcellona-Real Madrid) in finale? Questo è quello che si augurano e sperano i tifosi spagnoli. Sulle Ramblas sono già scatenati e c'è già chi, addirittura, azzarda il titolo a nove colonne: "El Clasico seria en la final!". L'ultimo blaugrana che aveva cantato vittoria, prima di giocare la gara, tornò a casa con il mal di testa. Fossi in loro, aspetterei a parlare!