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Milan, Yonghong Li è in Italia: il patron stringe i tempi per il rifinanziamento

Viaggio top secret per il numero uno del club milanese, che da diversi giorni è nel capoluogo lombardo per cercare di dare un’accelerata alla trattativa per il rifinanziamento del debito. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione e convincere l’Uefa a non punire la società.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo tante parole, ora contano solo i fatti. Il Milan si appresta a vivere il suo momento più difficile, da quando Silvio Berlusconi ha deciso di lasciare tutto a Yonghong Li. In vista della sentenza della camera giudicante dell'Uefa, che potrebbe anche escludere il club rossonero dalla prossima Europa League, proprio il nuovo proprietario e presidente milanista ha deciso di intervenire in prima persona con un viaggio milanese tenuto all'oscuro di tutti fino a poche ore fa.

Come rilanciato da Sky Sport, Yonghong Li sarebbe infatti a Milano già da qualche giorno. L'azionista di maggioranza è dunque volato in Italia insieme alla famiglia, senza però farsi notare dalle parti di "Casa Milan" e a Milanello. L'obiettivo del patron milanista, che avrebbe avvisato soltanto Fassone del suo arrivo, sarebbe quello di lavorare lontano dai riflettori per trovare una soluzione veloce al rifinanziamento del debito: dettaglio fondamentale per poter cercare di convincere l'Uefa.

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La missione del proprietario cinese

Il numero uno rossonero sta dunque cercando di dare un'accelerata a questa estenuante trattativa, con l'intento di rifinanziare principalmente non i 123 milioni di debito con il Milan, ma i 180 milioni di euro (interessi esclusi) che la sua Rossoneri Sport Investment Luxembourg dovrà restituire a Paul Singer. Una missione non facile, per la quale va però detto che Fassone ha già incontrato diversi istituti pronti a proporre la loro offerta.

Chiamato in causa dal consiglio d'amministrazione, criticato da parte degli azionisti e da una buona fetta della tifoseria e atteso da un'altro aumento di capitale da da 30 milioni di euro, Yonghong Li non ha dunque nessuna intenzione di mollare l'osso a Elliott (già pronto a subentrare e a rivendere il club) ed è anzi pronto a giocarsela fino alla fine, soprattutto in quel di Nyon dove tra qualche giorno andrà in scena la partita più importante.

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