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Milan più italiano con Maurizio Sarri in panchina

Contattato il tecnico che ha costruito un piccolo miracolo a Empoli. Ecco perché, l’ex bancario sulla panchina rossonera è una scommessa possibile.
A cura di Alberto Pucci
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La notizia è clamorosa, destinata a far rumore e a squarciare la quiete del centro sportivo di Milanello: il Milan vuole portare sulla panchina rossonera Maurizio Sarri, l'attuale tecnico dell'Empoli. Scordatevi, al momento, i nomi di Vincenzo Montella, Luciano Spalletti, Cesare Prandelli e Antonio Conte. Silvio Berlusconi, in attesa di definire il passaggio di una parte di quote societarie (l'annuncio è previsto per maggio inoltrato), starebbe già lavorando ad un suo vecchio progetto: quello di costruire una squadra giovane e, possibilmente, quasi tutta italiana. Un obiettivo sottoscritto dalla figlia Barbara e, probabilmente anche da chi dovrà affiancare il patron milanista nella gestione del club di via Aldo Rossi. Secondo la Gazzetta dello Sport, nelle prossime ore Adriano Galliani incontrerà il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi. Il "summit" tra i due è stato organizzato per parlare di Saponara e Verdi, ma sarà utile all'ad milanista anche per tastare il terreno e capire l'eventuale fattibilità del trasloco del tecnico napoletano che piace molto anche al Rubin Kazan. Un progetto che, se dovesse andare in porto, ricorda molto da vicino l'arrivo di Arrigo Sacchi a Milano nel lontano luglio 1987.

Sarri come Sacchi – C'è, infatti, un qualcosa di già visto nell'innamoramento rossonero per Maurizio Sarri. Tutto è nato dopo il pareggio colto dall'Empoli a San Siro. L'undici toscano sorprende, diverte ed esce dal "Meazza" con un punto che sta davvero stretto. Un "deja vu" per i tifosi milanisti, specialmente per quelli con i capelli un pochino più bianchi, che nel settembre 1986 e nel febbraio 1987 applaudirono il doppio successo del Parma di Arrigo Sacchi: capace di vincere nelle due sfide di Coppa Italia, eliminare il Diavolo e, soprattutto, divertire il presidente milanista. Il resto è storia conosciuta a tutti: via Liedholm, dentro quel tecnico che, fino ad allora, non aveva mai allenato in Serie A. Dal rappresentante di calzature di Fusignano (prima professione di Arrigo Sacchi), al dirigente bancario di Figline Valdarno il passo è breve. Secondo le ultime indiscrezioni, il progetto tanto decantato da Barbara Berlusconi avrebbe, finalmente, fatto colpo su papà Silvio…anche perché, l'eventuale arrivo di Sarri sulla panchina del Milan, darebbe la possibilità alla società rossonera di risparmiare molti denari alla voce "allenatore" e, magari, poterli reinvestire in altre possibili trattative.

Chi viene e chi va – Il progetto "giovane e possibilmente italiano", che troverebbe il gradimento dell'attuale tecnico empolese, passa da un taglio drastico dell'attuale rosa e dall'arrivo di nuovi giocatori. Insieme a Filippo Inzaghi, dovrebbero lasciare Milanello i vari Mexes, de Jong, Essien, Pazzini, Armero, van Ginkel (tutti a scadenza di contratto o in prestito) e, possibilmente, anche Muntari, Agazzi, Albertazzi, Zaccardo, Matri e Zapata: giocatori che continuano ad avere un certo interesse anche in altri club. Un ribaltone che permetterebbe al Milan di risparmiare qualcosa come 90 milioni di euro tra cessione dei cartellini e risparmio sugli ingaggi. Soldi freschi che, uniti all'ingresso delle potenzialità economiche di un nuovo socio di minoranza, darebbero la possibilità ad Adriano Galliani di puntare con decisione su talenti giovani come Baselli, Bertolacci, Valdifiori, Verdi, Soriano e Mario Rui: che italiano non è, ma che piace molto allo staff del Diavolo e, soprattutto, al possibile nuovo allenatore Maurizio Sarri.

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