Milan, ora è ufficiale: l’Uefa ha detto no al Voluntary Agreement

La notizia era già nell'aria da giorni, ma è diventata ufficiale soltanto pochi minuti fa. Dal quartier generale di Nyon, l'UEFA ha deciso di respingere la richiesta di "voluntary agreement" presentata dal club rossonero nelle scorse settimane. A confermare le indiscrezioni della scorsa settimana, è infatti arrivata la nota dell'Uefa.
La Camera Investigativa dell'indipendente Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA ha analizzato la richiesta presentata dall'AC Milan per quanto riguarda il voluntary agreement previsto dal regolamento del Financial Fair Play (FFP). Dopo un attento esame di tutta la documentazione presentata e delle spiegazioni fornite, la Camera ha deciso di non concludere il voluntary agreement con l'AC Milan.
In particolare, la Camera ha considerato che, a oggi, ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanziamento del debito che deve essere rimborsato a ottobre 2018 e le garanzie finanziarie fornite dai maggiori azionisti. L'AC Milan continuerà ad essere soggetto all'attuale monitoraggio e la situazione verrà valutata di nuovo nei primi mesi del 2018.
Il lavoro di Fassone e l'anonimato di Yonghong Li
Il Natale a Casa Milan sarà dunque particolarmente agitato. Oltre agli aspetti sportivi, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli saranno infatti alle prese non solo con la grana Donnarumma ma anche (e soprattutto) con questa situazione particolarmente delicata. Il primo obiettivo dell'amministratore delegato, è quello di trovare un'altro finanziatore per estinguere il debito con Elliott che, in occasione del closing, prestò a Yonghong Li 303 milioni di euro (180 al proprietario, ad un tasso dell’11,5%), e 123 al club (a un tasso del 7,7%), da rendere entro l’ottobre del 2018. Parallelamente alla ricerca di Fassone, dovrà essere lo stesso Li ad uscire dall'anonimato e garantire dal punto di vista economico un futuro meno fumoso al club rossonero.