Milan, Mihajlovic duro: “Se faremo schifo, giusto essere esonerato”

Sinisa Mihajlovic non le manda a dire: il tecnico rossonero sa bene di avere una sorta di spada di Damocle sulla propria testa, e che il suo futuro sulla panchina rossonera dipenda ormai dalle restanti gare che chiuderanno la stagione. Sette di campionato, più la finale di Coppa Italia: la sua permanenza in rossonero dipenderà solo da queste gare, che potrebbero addirittura non bastare.
Praticamente scontato l'obiettivo Coppa Italia: vincerla, oltre a riportare a Milano un trofeo che manca da anni, vorrebbe dire qualificarsi alla prossima fase a gironi di Europa League, saltando i "fastidiosi" preliminari estivi. Ma anche in campionato l'operato di Mihajlovic sarà sotto stretta osservazione: i rossoneri sono sesti, con il Sassuolo alle spalle arrivato ormai a meno uno. E domani sera c'è la sfida delicatissima di San Siro contro la Juventus.
"Il ritiro ci ha fatto bene, è servito", ha spiegato Mihajlovic, "ma se nelle prossime partite dovessimo far schifo, allora è giusto che io sia esonerato". Parole durissime e che confermano che ormai tra il tecnico serbo e la società vi sia un clima da separati in casa. E non solo con lui: tanti i calciatori sulla graticola, che rischiano di essere ceduti a fine stagione. Tra questi, Balotelli. "Sa di giocarsi tutto. Il suo è un problema di testa, sa che può e deve essere decisivo", ha aggiunto Mihajlovic, "e vedremo se utilizzarlo contro la Juventus". Spazio anche all'assenza di Niang, che ormai salterà il finale di stagione. "Per quello che faceva, ci manca: faceva cose che gli altri attaccanti non fanno", ha concluso il serbo, "ma in questo momento non credo dipenda solo dalla sua assenza, i moduli e i giocatori vengono in secondo piano se manca l'atteggiamento". Quell'atteggiamento che, contro la Juventus, il Milan ha bisogno di ritrovare.