Milan, la pizza di mercato è alla diavola. No, alla napoletana

Nonostante la presenza dei Mondiali, il calciomercato continua a trovare spazio sulle prime pagine dei giornali. L'assenza della nazionale italiana in Russia, ma soprattutto i clamorosi "rumors" degli ultimi giorni, hanno fatto si che le trattative per acquisti e cessioni continuassero ad alimentare la passione e la curiosità dei tifosi. Dalle parti di Milano, sulla sponda rossonera del Naviglio, i movimenti di Mirabelli hanno avuto il merito di spostare l'attenzione del popolo rossonero dall'imminente giudizio dell'Uefa e dai problemi societari di Yonghong Li.
Ancor prima del pasticcio legato al Fair Play Finanziario, il direttore sportivo si era infatti già mosso assicurandosi Pepe Reina e Ivan Strinic: due parametri zero, transitati entrambi da Napoli. Uefa e Yonghong Li permettendo, i prossimi movimenti della società milanese potrebbero ancora convergere verso il capoluogo campano dove lo spagnolo Callejon sarebbe già stato individuato come prossimo colpo da venti milioni di euro: il prezzo fissato dalla clausola rescissoria.

Il sogno proibito del "Pipita"
Nell'estate del trasferimento a Fuorigrotta di un vecchio cuore rossonero come Carlo Ancelotti, il mercato milanista pare dunque orientato a seguire le tracce di chi è già stato all'ombra del Vesuvio. Se la presenza di Rino Gattuso ha evitato il ritorno della società milanese su Maurizio Sarri (già vicino al club durante la vecchia gestione Berlusconi), nulla vieta però al Diavolo di inseguire il sogno proibito di Gonzalo Higuain.
L'ultima tentazione è infatti proprio quella del "Pipita", che alla Juventus stanno pensando di pensionare anticipatamente e che a Milanello potrebbe ritrovare qualche suo vecchio compagno di squadra. Arrivare all'argentino sarà però molto difficile, perchè servirebbe una cifra particolarmente alta sia per il cartellino (60 milioni di euro) che per l'ingaggio, che attualmente sfonda il tetto dei sette milioni annui. Soldi che il Milan potrebbe trovare soltanto grazie ad alcune cessioni importanti (Donnarumma e Suso in primis) e solo se l'Uefa eviterà di mettere i blocchi al mercato rossonero.