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Milan-Inter, Pioli prova il tridente con Icardi e Candreva, ballottaggio Perisic-Eder

Pochi i dubbi di Pioli verso l’esordio nel derby: nel 4-3-3 in mediana spazio a Medel, Joao Mario e Brozovic, ancora fuori Kondogbia. Confermata anche la linea difensiva a quattro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il primo allenamento di Pioli - Foto da profilo Twitter dell'Inter
Il primo allenamento di Pioli – Foto da profilo Twitter dell'Inter

Stefano Pioli si prepara al suo esordio sulla panchina nerazzurra: un "battesimo" di fuoco, quello che avverrà domenica sera a San Siro, quando andrà in scena il derby della Madonnina contro il Milan. Un appuntamento sentitissimo, e dunque un esordio di quelli davvero di fuoco: il tecnico è al lavoro ormai da due settimane, ma solo a tre giorni dal derby ha potuto riabbracciare tutta la rosa, con i giocatori al rientro dagli impegni delle nazionali.

Il modulo ormai sembra scelto: sarà il 4-3-3, preferito al 4-2-3-1 provato nei giorni scorsi. Un modulo che lascerà quasi invariato il pacchetto difensivo, ma che invece sembra destinato a ridisegnare centrocampo ed attacco. Handanovic andrà certamente tra i pali, esterni di difesa saranno Ansaldi e Santon con Murillo e Miranda centrali. Diversa invece la questione in mediana: Medel rientra dalla squalifica, ma anche dagli impegni con il Cile; Brozovic, dal canto suo, è favorito dall'aver giocato con la sua Croazia a poche ore da Milano, mentre Joao Mario quasi certamente farà parte della linea a tre a centrocampo. Kondogbia, a questo punto, partirà quasi certamente dalla panchina.

In attacco Icardi prenderà posto al centro del tridente, con Candreva sulla fascia. Resta di fatto solo un posto libero, quello del secondo esterno d'attacco. La corsa sembra essere a due: Eder e Perisic. Il primo ha giocato poco con l'Italia, ma il croato garantirebbe più manovra offensiva in attacco. Il nodo verrà sciolto solo prima del derby: Pioli, del resto, non vuole dare vantaggi agli avversari e quindi tiene le carte scoperte. L'esordio nel derby, del resto, è fin troppo importante.

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