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La chiave tattica del derby: gli alfieri di Pioli bloccano lo scacco di Montella

I rossoneri giocano con una maturità incredibile e puniscono i nerazzurri sulle situazioni di sempre. Chi ha provato a giocare ha subito goal da entrambe le parti. Bene Joao Mario nella prima frazione ma il migliore tra i nerazzurri è Candreva. Suso in vetrina ma Locatelli brilla per intelligenza tattica e determinazione.
A cura di Vito Lamorte
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Milan e Inter danno vita ad un derby frizzante ma non eccellente sotto il punto di vista tecnico e tattico. Vincenzo Montella si presenta con il solito 4-3-3 ma deve fare a meno dell'uomo più importante della sua difesa, ovvero Alessio Romagnoli: al suo posto gioca Gomez. A centrocampo e davanti giocano i titolarissimi. Stefano Pioli inizia la sua avventura all'Inter con un 4-2-3-1 con Joao Mario alle spalle di Mauro Icardi e Brozovic e Kondogbia in mediana davanti alla difesa. Novità anche nei 4 davanti ad Handanovic: l'ex tecnico della Lazio preferisce Medel a Murillo ma dovrà fare a meno del cileno dopo 37 minuti.

Locatelli contrastato da Medel e Kondogbia.
Locatelli contrastato da Medel e Kondogbia.

Primo tempo. I nerazzurri portano un pressing alto diretto da Joao Mario in prima battuta seguito da Icardi e uno dei due esterni appena si sviluppa l'azione. Pioli compone la fase difensiva lasciando davanti solo Maurito e il portoghese e dispone due muri da 4 con Brozovic e Kondogbia che si muovono da mediani puri. Il Milan lascia l'iniziativa all'Inter e prova a punire i "cugini" in contropiede con la velocità di Mbaye Niang.

I primi 45' di Joao Mario. (fourfourtwo.com)
I primi 45′ di Joao Mario. (fourfourtwo.com)

Perisic e Candreva riescono a tenere in apprensione i terzini di Montella in maniera diversa: il croato bloccato Abate in zona difensiva mentre il laterale della Nazionale italiana taglia spesso in mezzo al campo creando superiorità numerica e lasciando la fascia a D'Ambrosio. A capire la situazione di pericolo sul versante destro è soprattutto Manuel Locatelli che va a dare una mano al suo capitano: stasera il talentino rossonero è apparso più determinante in fase di non possesso.

Il migliore del Milan è Giacomo Bonaventura che riesce sempre a fare la giocata giusta senza troppi fronzoli e mette in apprensione i due mediani di Pioli con le sue folate. Il centrocampista rossonero appoggia a Suso la palla del primo goal rossonero (le due freccette gialle) dopo aver ricevuto la palla da Donnarumma con le mani e aver corso per metà campo di gioco. Quando si dice "rovesciamento di fronte".

Fase offensiva del Milan (fourfourtwo.com).
Fase offensiva del Milan (fourfourtwo.com).

Dopo un buon predominio territoriale la squadra di Pioli subisce lo svantaggio e paga l'allungamento tra i reparti, uno dei problemi più grandi anche nella gestione di Frank de Boer.

Secondo tempo. Le squadre ripartono con una buona intensità e nei primi 15 minuti arriva il pareggio di Antonio Candreva con un gran tiro da fuori e il nuovo vantaggio del Milan ancora con Suso. La squadra di Vincenzo Montella è partita meglio rispetto alla prima frazione e soprattutto sulla fascia destra riesce a trovare delle buone trame. La rete rossonera non infiamma la gara: i nerazzurri sono lenti ad uscire dalla loro metà campo e Pioli prova a inserire Stevan Jovetic per uno spento Brozovic, spostando Joao Mario, davanti alla difesa ma non cambia molto. Le fasce sfruttate nel primo tempo sono super intasate perché adesso il Milan piazza lì sia i terzini che i laterali e non si può andare per vie centrali a causa della densità voluta da Montella proprio centralmente. L'Inter pareggia su una palla da fermo con Ivan Perisic e probabilmente è giusto così.

La gara di Suso. (fourfourtwo.com)
La gara di Suso. (fourfourtwo.com)

Molto bene Suso: oltre alla doppietta l'ala spagnola ha fatto impazzire Ansaldi, che Pioli ha dovuto sostituire all'inizio del secondo tempo. L'ex del Liverpool ha giocato ancora una volta in maniera molto pratica e i risultati si vedono. Molto bella la prima rete, un po' più fortunata la seconda.

Le chiavi. Gli uomini che hanno fatto la differenza sono stati Giacomo Bonaventura e Manuel Locatelli per il Milan mentre per i nerazzurri i migliori sono Antonio Candreva e Ivan Perisic. Il numero 5 è stato uomo fondamentale nel trasformare pochi palloni giocabili in potenziali occasioni da rete mentre il ragazzino del '98 ha fatto da diga in maniera perfetta davanti alla difesa. Jack è la solita fonte da cui la squadra di Montella si abbevera: bene sulla fascia, pungente quando rientra in mezzo al campo. Bonaventura nella fase finale della sua gara gioca da terzo d'attacco ma esce stremato a meno di dieci minuti dal termine. Locatelli, togliendo un paio di disimpegni sbagliati, ha giocato in maniera perfetta e sta crescendo benissimo. Non butta mai una palla e prova sempre a giocare con i suoi compagni.

La gara di Bonaventura. (fourfourtwo. com)
La gara di Bonaventura. (fourfourtwo. com)

Ivan Perisic è l'uomo della provvidenza di Pioli ma l'esterno che ha giocato meglio è sicuramente Antonio Candreva: l'ex laziale riesce a creare spazi sulla fascia per D'Ambrosio con i suoi tagli nella zona centrale. Proprio da una di queste iniziative arriva la rete (bellissima!) con un gran tiro dal limite. La personalità con cui l'esterno nerazzurro ha messo da parte le chiacchiere su possibili problemi con Pioli fa notare la sua importanza nella formazione titolare. Sull'altra fascia il croato ha messo in difficoltà Ignazio Abate nella prima frazione mentre nella ripresa non è stato troppo incisivo: la rete nel finale rende giustizia all'Inter, che non meritava di perdere questa gara, ma l'ex Wolfsburg può e deve dare di più.

La partita di Candreva. (fourfourtwo. com)
La partita di Candreva. (fourfourtwo. com)

Gli allenatori. Vincenzo Montella ha plasmato la sua squadra ed è effettivamente bello, non esteticamente, vedere il Milan correre e muoversi tutto insieme. I laterali d'attacco si sacrificano tanto e pungono in avanti appena possibile (vedi Suso). La squadra di Pioli impatta bene alla gara con la modifica della posizione di Joao Mario ma l'Inter va sotto nel suo momento migliore. Prova a cambiare nel finale di gara con Jovetic per Brozovic ma trova il goal del pareggio solo su palla inattiva. L'ex allenatore della Lazio dovrà lavorare molto sulla fase difensiva: i nerazzurri non riescono ad essere incisivi sotto porta e evitare sempre gli stessi errori: quando la squadra si allunga sono dolori per l'Inter.

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