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Milan, Gennaro Gattuso: “Gigio prenda esempio da Reina. Higuain? Si vince di squadra”

Il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, parla alla vigilia della trasferta di Napoli. “L’obiettivo? Conquistare la qualificazione alla Champions. A Donnarumma dico: guarda e impara da Reina, puoi diventare il migliore ma devi lavorare”. Amarcord con Ancelotti: “Per me è sempre stato molto più di un allenatore”.
A cura di Maurizio De Santis
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Napoli-Milan è una partita speciale. Milik sfida Gonzalo Higuain, che degli azzurri è bestia nera. Ancelotti ritrova un vecchio discepolo, Gattuso, e una buona parte del suo passato di calciatore e allenatore. E' la seconda giornata di campionato – la prima per i rossoneri – e il calendario propone l'ennesimo big match perché – come si dice – gli esami non finiscono mai. Né per i rossoneri, chiamati a risollevarsi dopo la rivoluzione al vertice del club delle scorse settimane e la campagna acquisti che ha rinforzato la rosa. Né per i partenopei, impegnati nella transizione dal sistema di Sarri al metodo del neo tecnico.

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Al San Paolo il ‘diavolo' ci arriva con la voglia di fare bene al debutto, un pizzico di amarcord e la consapevolezza di aver in parte colmato il gap con acquisti importanti. L'obiettivo? Manco a dirlo… agganciare almeno il quarto posto per tornare in Champions. ‘Ringhio' ha buona carte in mano, questa volta ha avuto più tempo e alternative a disposizione per disegnare il suo Milan, forte degli innesti di pedine come il Pipita e Pepe Reina.

Penso che solo con Higuain non vinciamo niente – ha ammesso Gattuso in conferenza stampa -. Alla fine vince sempre la squadra non un solo giocatore. Gonzalo è un campione, uno dei dieci calciatori più forti al mondo che ci ha portato tantissima qualità. Ma questo non significa niente perché, ripeto, dobbiamo essere squadra e lavorare perché lui abbia situazioni e palle gol giuste. Serve fare un buon lavoro in tutti i reparti.

Mancava un bomber che facesse almeno 20 gol, è arrivato dalla Juventus l'argentino che in Serie A è detentore del record di reti (36) realizzate in azzurro con Maurizio Sarri. A centrocampo l'innesto di Bakayoko ha conferito ulteriore spessore alla zona nevralgica, laddove Biglia è chiamato a costruire gioco. In difesa Caldara è un prospetto che, in tandem con Romagnoli, può rappresentare il futuro anche in Nazionale. Poi c'è Pepe Reina… molto più di un secondo portiere rispetto a Gigio Donnarumma. Il dualismo tra i pali non preoccupa Gattuso.

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Ci saranno due portieri che si divideranno le tre competizioni. Reina è stato fermo, ha avuto un problema alla schiena. Può arrivare la consacrazione di Donnarumma, può diventare il più forte al mondo. Se copia il modo di impostare il ruolo di Reina, come si muove, si allena, può diventare il più forte al mondo. Ora sta a lui…

La gara del San Paolo avrà un valore particolare al di là del campo e del risultato. Gattuso non nasconde tutta la propria emozione nel riabbracciare Carlo Ancelotti che definisce molto più di un allenatore.

Ci siamo sentiti ieri mattina come spesso capita. Mi ha chiesto se voglio le mozzarelle – ha sorriso Gattuso -. Sapete tutti il rapporto che ho avuto con lui, è stato più che un allenatore, che è andato al di là dell'aspetto professionale. Quando giocava in campo si trasformava, era uno grintoso che non mollava mai. E da allenatore riusciva a parlarti con il cuore in mano, non raccontava bugie. La semplicità è stata la sua fortuna, un maestro nella gestione del gruppo. Il Napoli ha una sua identità e lui oggi sta provando a cambiarlo.

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