Milan, Gattuso: “I ragazzi devono lottare per la maglia, non per me”
E' uscito vittorioso dalla battaglia di San Siro, e ora può passare una serata tranquilla in attesa delle prossime sfide. Rino Gattuso festeggia per la vittoria sulla Lazio e guarda già al prossimo turno, che vedrà impegnato il suo Milan in quel di Parma: "La squadra ha giocato bene e con coraggio – ha spiegato il tecnico a Dazn – Contro la Lazio devi giocare per forza in questo modo perché è una squadra difficile da affrontare. Già una settimana fa avevamo dimostrato di essere in ripresa, oggi abbiamo vinto la battaglia in mezzo al campo e siamo stati bravi. La squadra ha fatto il suo dovere".
Lottare per la maglia
Se nel primo tempo è stata la Lazio a farsi preferire sul piano del palleggio, nella ripresa è invece uscita tutta la grinta del Milan: "I ragazzi devono lottare per la maglia, non per me. Gli allenatori passano, il club resta – ha aggiunto Gattuso – Allo stadio c'erano 60mila spettatori ed eravamo in dovere di fare una prestazione gagliarda. Bisogna fare i complimenti alla squadra che nonostante la giovane età sta dando tutto. I momenti negativi ci sono e passano, importante ritrovare la vittoria. Romagnoli? Non c'è nulla di muscolare. Ha preso una "vecchietta" da Correa, gli dava fastidio, non riusciva più a piegare il muscolo e alla lunga ha chiesto il cambio".
La rissa finale
Il finale della partita di San Siro, dopo il rigore di Kessie, è stato palpitante e ha regalato un finale tutt'altro che piacevole. Incalzato sulla rissa finale tra i giocatori in campo, Rino Gattuso ha spiegato come sono andate le cose: "Mi sono pure stirato per placare tutti. Ero in panchina, ho visto che già c'erano delle parole che volano tra la nostra panchina e quella della Lazio. L'importante è che sia finita qua. Quando ero giocatore ero maestro in queste cose, oggi vedo le cose con una testa diversa e non ho più l'età. Se mi parte uno schiaffo rischio di prenderle, perché sono tutti alti un metro e novanta e vanno in palestra".