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Milan, Gattuso: “I ragazzi devono lottare per la maglia, non per me”

Al termine della partita di San Siro, decisa da un rigore di Kessie, il tecnico rossonero ha commentato la prestazione dei suoi: “Hanno fatto una partita gagliarda, contro un avversario difficile da affrontare. La rissa finale? Quando ero giocatore ero maestro in queste cose, oggi vedo le cose con una testa diversa e non ho più l’età. Se mi parte uno schiaffo rischio di prenderle, perché sono tutti alti un metro e novanta”.
A cura di Alberto Pucci
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E' uscito vittorioso dalla battaglia di San Siro, e ora può passare una serata tranquilla in attesa delle prossime sfide. Rino Gattuso festeggia per la vittoria sulla Lazio e guarda già al prossimo turno, che vedrà impegnato il suo Milan in quel di Parma: "La squadra ha giocato bene e con coraggio – ha spiegato il tecnico a Dazn – Contro la Lazio devi giocare per forza in questo modo perché è una squadra difficile da affrontare. Già una settimana fa avevamo dimostrato di essere in ripresa, oggi abbiamo vinto la battaglia in mezzo al campo e siamo stati bravi. La squadra ha fatto il suo dovere".

Lottare per la maglia

Se nel primo tempo è stata la Lazio a farsi preferire sul piano del palleggio, nella ripresa è invece uscita tutta la grinta del Milan: "I ragazzi devono lottare per la maglia, non per me. Gli allenatori passano, il club resta – ha aggiunto Gattuso – Allo stadio c'erano 60mila spettatori ed eravamo in dovere di fare una prestazione gagliarda. Bisogna fare i complimenti alla squadra che nonostante la giovane età sta dando tutto. I momenti negativi ci sono e passano, importante ritrovare la vittoria. Romagnoli? Non c'è nulla di muscolare. Ha preso una "vecchietta" da Correa, gli dava fastidio, non riusciva più a piegare il muscolo e alla lunga ha chiesto il cambio".

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La rissa finale

Il finale della partita di San Siro, dopo il rigore di Kessie, è stato palpitante e ha regalato un finale tutt'altro che piacevole. Incalzato sulla rissa finale tra i giocatori in campo, Rino Gattuso ha spiegato come sono andate le cose: "Mi sono pure stirato per placare tutti. Ero in panchina, ho visto che già c'erano delle parole che volano tra la nostra panchina e quella della Lazio. L'importante è che sia finita qua. Quando ero giocatore ero maestro in queste cose, oggi vedo le cose con una testa diversa e non ho più l'età. Se mi parte uno schiaffo rischio di prenderle, perché sono tutti alti un metro e novanta e vanno in palestra".

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