2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Milan, Galliani: “Inzaghi come Ancelotti, ho rivisto la grande squadra”

L’ad rossonero incensa Superpippo per la vittoria col Napoli e lo paragona al tecnico che fece volare i rossoneri con l'”Albero di Natale”. A gennaio i rossoneri non piazzeranno colpi di mercato. Intanto Benitez rigetta un ‘caso’ Higuain e prova ad aver fiducia nel futuro guardando la reazione nel secondo tempo.
A cura di Alessio Pediglieri
2 CONDIVISIONI
Immagine

L'ultimo acuto del 2014 a San Siro è in tinta rossonera grazie al 2-0 sul Napoli. Un buon auspicio per l'anno che verrà ma soprattutto una iniezione di fiducia massima al lavoro espresso da Filippo Inzaghi, passato anche da giuste e ovvie difficoltà iniziali. Ma questa squadra creata dall'ex stella milanista piace e inizia anche a convincere. Nessun attaccante di riferimento ma solamente tanto movimento offensivo che permetta di far girare palla con velocità e giocare in verticale per la giostra Menez, vero punto di riferimento del divertimento milanista. Autore di un gol splendido , l'ottavo in campionato, vicino al raddoppio e uomo assist per i compagni in barba a chi parla del suo egoismo. Insomma, un giocatore ritrovato, completo, più forte di quello di Roma e di Parigi. E Inzaghi ha provato a dargli fiducia sempre e comunque, vincendo la sua particolare gara personale nel concedere al francese anche qualche veronica di troppo. Bocciato, invece, il reparto offensivo con Torres e Pazzini sempre più soli in panchina a guardare un Milan che gioca meglio senza di loro in campo.

Carica Inzaghi. Superpippo si gode il successo, un successo che rilancia le ambizioni del Milan come squadra e le proprie come allenatore emergente capace di leggere già tra le righe e spronare i giocatori: "Avevo chiesto a questa squadra di fare qualcosa in più. Martedì è stata la prima volta che ho dovuto alzare la voce, non mi piace molto essere sergente di ferro, perché ho a che fare con giocatori intelligenti. Mi arrabbio di solito solo se manca impegno negli allenamenti o se non si fa vita sana. Ci credo eccome di arrivare al terzo posto. Non si può non essere ambiziosi, però la crescità verrà piano piano. Tutti noi abbiamo il sogno di arrivare terzi e ci crediamo. Il più grande obiettivo è far rendere al massimo questi giocatori, se arriveremo terzi bene, se arriveremo in un'altra posizione dovremo comunque aver dato tutto".

Pippo come Carletto, parola di Galliani. Dello stesso avviso è stato Adriano Galliani, ad rossonero di lunghissima data che ha ritoccato con mano sensazione sopite da troppo tempo. Soffrendo nel finale con i pugni alzati al cielo e gioendo alle reti di Menez e Bonaventura, suoi acquisti mirati nel mercato estivo: "Sono tre punti importanti su un’avversaria diretta, che come noi cerca di arrivare in Champions. Adesso c’è un mucchione di squadre e ci siamo dentro anche noi. Pippo ha molto insistito su una grinta, ha insistito per tutta la settimana. E' stato durissimo con chi entra dalla panchina perché spesso molle. Oggi sono entrati molto bene. Mi è paciuto anche Bonaventura spostato in avanti, quando Honda stringeva mi sembrava di rivedere l'alberello di Ancelotti. Poi su Menez spero sia finita la storia del falso nueve. Per gennaio ho già bloccato tre nuovi giocatori fortissimi per la difesa, un centrale che si chiama Alex, due terzini che sono Abate e De Sciglio. Siamo 27 giocatori più Mastour, siamo tanti"

Reazione parziale. Per Benitez il periodo nero continua: senza Insigne, il Napoli dimostra di aver perso un punto di riferimento importante per il proprio gioco. Higuain è stato spesso un pesce fuor d'acqua a San Siro, come Mertens e Callejon. Troppi tre giocatori spesso decisivi, trasformatisi improvvisamente comprimari pasticcioni sia in fase di costruzione del gioco sia in fase realizzativa. Nella ripresa lo spagnolo ha provato a mischiare le carte, complicandosi la vita: Hamsik non ha mai inciso, l'amuleto Zapata non ha risolto i problemi come in altre occasioni, rimediando una sconfitta pesante: "La partita è iniziata male per noi, poi nel secondo tempo abbiamo reagito. Quando subisci gol dopo cinque minuti poi ti manca fiducia. Se avessimo segnato un gol sarebbe cambiato tutto. Nel secondo tempo loro si sono messi bene bassi e non era facile trovare spazio. Il Milan ha giocatori di qualità, se bisogna fare pressing alto bisogna farlo sempre e perfetto. Abbiamo recuperato tante palle e avuto occasioni contro una squadra di livello. Dobbiamo vincere le nostre partite per essere più vicini. Sarà difficile ma lo sappiamo, il campionato italiano non è facile"

Errori in difesa, astinenza in attacco. Higuain un caso? Non per Benitez perché non è l'argentino il problema di un Napoli che ha perso la via della vittoria: "È mancata la precisione in attacco. La squadra ha fiducia in quello che si fa e sa cosa deve fare. Il problema è che subiamo gol troppo facilmente. Tutti aspettano che questa squadra lotti per il secondo posto, ma le atre stanno facendo bene e noi abbiamo delle difficoltà. Higuain l'anno scorso ha fatto tutto quello che ha fatto nella posizione in cui ha giocato oggi. Abbiamo avuto occasioni per fare gol ma non l'abbiamo fatto".

Nessun colpo di mercato a gennaio. L'Ad del Milan non ha potuto non commentare le voci di mercato. Niente da fare per Perotti e Immobile, per un Milan che non piazzerà colpi di calciomercato a gennaio: "Per gennaio ho già bloccato tre nuovi giocatori fortissimi per la difesa, un centrale che si chiama Alex, due terzini che sono Abate e De Sciglio. Siamo 27 giocatori più Mastour, siamo tanti. Perotti? Non parte, è un giocatore importante che è stato bloccato dagli infortuni. Sono stati bravi ad andare a trovarlo. Immobile? Assolutamente no".

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views