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Milan, Galliani: “Faremo un calciomercato importante”

L’ad rossonero sulle scelte future: “In dieci anni abbiamo giocato tre finali di Champions vincendone due, una semifinale e un quarto di finale. Mi auguro che si possa tornare a quei livelli”.
A cura di Maurizio De Santis
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Due giornate alla fine del campionato, il Milan che non ha più ambizioni di classifica (l'Europa League è un traguardo accantonato da qualche settimana) non può fare altro che pensare a programmare il futuro per rilanciarsi dopo una stagione opaca e di basso profilo. Fuori dalle Coppe e con un'operazione di contenimento dei costi necessaria servirà fare una campagna acquisti mirata per una squadra che sarà "più italiana". Quella che l'ad Galliani definisce "importante", come ammesso a margine della mostra ‘Football Heroes': "In dieci anni abbiamo giocato tre finali di Champions vincendone due, una semifinale e un quarto di finale. Mi auguro che si possa tornare a quei livelli". Con o senza Inzaghi? "Vediamo a fine stagione ci sono delle cose da esaminare…".

Juve in finale di Champions con due ‘vecchie' conoscenze dei rossoneri: Pirlo e quel Tevez che Galliani aveva quasi preso prima che arrivasse direttiva diversa da parte della società. "Purtroppo, non è possibile tornare indietro e rimediare agli errori del passato – ha aggiunto -. Sono contento per la Juve, un'italiana che gioca e vince nelle Coppe, così come abbiamo fatto anche noi più di tutti in passato, è sicuramente un beneficio per tutte le squadre italiane".

Nessuna polemica sugli errori arbitrali che hanno condizionato pesantemente il risultato del Milan a Reggio Emilia: "Finalmente dall'anno prossimo avremo uno strumento che ci dirà se è gol o non è gol (la goal technology, ndr)… Abbiamo subito due gol irregolari, considerato in un episodio la palla non era entrata, in un altro l'azione era viziata da fuorigioco. Non detto niente, sono stato in silenzio perché erano situazioni difficili da valutare… non c'è stata alcuna malafede – ha concluso Galliani -, a giudicare gli arbitri devono essere i vertici del settore arbitrale".

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