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Milan escluso dall’Europa, le motivazioni dell’Uefa

Prime indiscrezioni sulle motivazioni con cui la Camera giudicante del massimo organo calcistico europeo ha punito il Milan con l’esclusione dalle coppe europee. La proprietà del club rossonero è stata considerata a più riprese non credibile dai vertici dell’Uefa, che ne hanno messo nel mirino i presunti ricavi provenienti dalla Cina.
A cura di Marco Beltrami
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La sanzione dell'Uefa si è rivelata pesantissima per il Milan che è stato escluso dalle coppe europee per una stagione (nelle prossime due (2) stagioni ovvero una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione). Una mazzata per il club rossonero che dunque non parteciperà alla prossima Europa a meno che il ricorso al Tas non ribalti questo verdetto. Nel frattempo, mentre le voci su una possibile cessione del club a Rocco Commisso si fanno sempre più insistenti, sono arrivate le prime indiscrezioni sulle motivazioni con cui la Camera giudicante del massimo organo calcistico europeo ha punito il Milan.

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Perché il Milan è stato escluso dalle coppe europee dall'Uefa. Le motivazioni

La Camera giudicante dell'Uefa ha spiegato in 30 pagine i motivi dell'esclusione del Milan dalle coppe europee. Le prime indiscrezioni sulle motivazioni del verdetto sui rossoneri sono state riportate da La Gazzetta dello Sport, che ha evidenziato appunto i dubbi del massimo organo calcistico continentale sulla credibilità della proprietà del Milan, e sui business plan presentati e relativi in particolare ai presunti ricavi provenienti dalla Cina.

La proprietà del Milan è stata considerata non credibile dall'Uefa

Non è un caso l'utilizzo da parte dei giudici a più riprese del termine "credibility", in modo negativo nella spiegazione del "no" al tentativo di far quadrare i conti del  Milan. Grandi dubbi dunque sulla proprietà cinese del Milan che proprio in questi giorni potrebbe andare incontro ad un clamoroso ribaltone grazie alla trattativa con Rocco Commisso intenzionato ad acquistare tutte le quote del club con un affare da 500 milioni, nonostante la richiesta di Li di tenere il 30% del club.

Milan, cosa può succedere dopo il ricorso al Tas per il verdetto Uefa

Entro la prossima settimana il Milan dunque presenterà come annunciato il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Il tutto per ottenere l'annullamento della squalifica, missione tutt'altro che semplice. Anche perché i precedenti relativi ai casi, seppur leggermente diversi, di  Galatasaray e Karabukspor non rappresentano un precedente positivo. Non bisogna dimenticare inoltre che ai rossoneri è stato negato il tentativo di patteggiamento presentato sia prima con il voluntary che con il settlement agreement, anche per le "incertezze sul rifinanziamento del prestito" ottenuto da Li di circa 303 milioni da Elliott per l'acquisto del club e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018.

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