Milan e Inter verso il derby, con Carlos Tevez nella testa
E' una strana vigilia di un derby che si sta giocando su due fronti importanti. Uno è già in piena evoluzione e si tratta del calciomercato invernale, l'altro è quello classico che avrà il suo inizio e la sua esaltazione domenica sera, alle 20.45, in un San Siro da tutto esaurito.
Due confronti che sono destinati a incrociarsi e a incronciare i destini dei protagonisti in questi giorni di preparazione, condizionando umori e sensazioni attorno alle due contendenti. Ma sembra sempre più evidente, stando alle ultimissime di queste ore, che se ad Appiano e a Milanello, Ranieri e Allegri studiano le mosse tattiche in vista di domenica sera, le rispettive dirigenze siano molto più appassionate al testa a testa per l'ingaggio dell'"Apache" del Manchester City.
E se fino a ieri era l'Inter ad essere in vantaggio con la proposta ufficiale faxata in Inghilterra, oggi è il Milan a sprintare il sorpasso: Adriano Galliani è volato a Manchester per chiudere di persona la trattativa. Come capitò un anno e mezzo fa in Spagna, quando partito per Barcellona tornò a Milano con Zlatan Ibrahimovic.
Casa Inter
Dopo la carestia, l'abbondanza
Tutto farebbe pensare che il maggior carico di tensione sia sulle spalle dei nerazzurri.
C'è da riscattare un inizio di campionato indegno, un cambio d'allenatore imbarazzante, prestazioni al limite dell'incredibile. Il tutto è stato parzialmente colmato dall'arrivo di Claudio Ranieri e da quelle sette vittorie nelle ultime 8 gare ufficiali che hanno ridato ossigeno e classifica ad un gruppo che sta faticosamente ricostruendosi sulle macerie del Triplete, divenuto quasi più un peso che un onore da portare addosso.
Ad Appiano c'è aria frizzante anche perchè stanno rientrando tutti a disposizione per la sfida al Milan capolista: Thiago Motta ha recuperato il colpo rimediato nella vittoria in goleada sul Parma, Samuel ha superato il lieve affaticamento, mentre Maicon e Sneijder sono pronti a giocare dal primo minuto. Oltre a Jonathan, rientrato nel gruppo e a Forlan pronto a inserirsi tra Pazzini e Diego Milito. Ranieri ha problemi d'abbondanza e non si lamenta, anzi: ciò gli permette di avere scelte tattiche differenti da proporre ai rossoneri potendo scegliere tra un tradizionale 4-4-2 o un più spinto 4-3-1-2 per esaltare Wesley Sneijer.
In gioco c'è tanto, non molto: 8 punti dalla vetta non sono pochi e un eventuale successo o sconfitta non cambierebbe nulla. Uno stop, certamente, vorrebbe dire interrompere un filotto di 5 vittorie consecutive che tutti vorrebbero portare a 6, ma non sarebbe visto come un dramma. Una vittoria segnerebbe solamente l'uscita definitiva dal tunnel, senza alcuna esaltazione particolare, puntando all'obiettivo dichiarato del terzo posto per la Champions. Nessuna velleità di lotta scudetto riaperta, almeno per ora. Anche perchè, di riaperto al momento c'è un altro confronto che i nerazzurri (anche qui in rimonta) sembrano stare per vincere a sorpresa.
Tevez, il ritorno di fiamma
Si tratta del calciomercato di questi giorni, quello attorno a Carlos Tevez.
Molti hanno pensato che l'interessamento nerazzurro fosse solamente un tentativo per disturbare la trattativa in corso tra il Milan e il giocatore. E invece, proprio Massimo Moratti in persona ha scalzato dubbi e sospetti con una frase precisa: "Non è uno scherzo".
Adesso la palla passerà proprio all'entourage dei Citizens che volevano una formula precisa per disfarsi dell'indesiderato argentino che dovrà venir convinto che l'Inter val bene il Milan soprattutto se la società d'appartenenza ottiene ciò che ha chiesto. E nei prossimi giorni, ci sarà sicuramente un faccia a faccia Tevez-Inter, senza occhi indiscreti.
Casa Milan
Momento ottimale ma troppi musi lunghi
La classifica arride ai rossoneri dopo la vincente sfida all'Atalanta e ciò è un beneficio per chi deve affrontare una straccittadina.
Otto punti, un solco importante, che possono diventare undici rigettando i nerazzurri lontano e spegnendo sul nascere ipotesi di rimonte o di inserimenti dell'ultima ora nella sfida con la Juventus per il titolo d'inverno e per lo scudetto. E poi, un derby che si gioca in casa, davanti al proprio pubblico, una spinta in più che permette di esaltarsi ulteriorimente. Nel ricordo anche degli ultimi tre derby vinti, quando si è battuta l'Inter di Benitez, di Leonardo e di Gasperini: tre vittime illustri tra campionato e Supercoppa di Pechino.
Insomma, i numeri e i dati dovrebbero far sorridere il Milan che invece sta vivendo giorni travagliati da una tensione che si tocca con mano. Allegri in rotta con Pato e Inzaghi, Galliani che non rinnova il contratto con il tecnico, il colpaccio Tevez che trova un brusco stop a causa dell'Inter, Inzaghi che non vuole più restare in panchina, Pato che non nasconde gli attriti col tecnico e pensa all'offerta di Ancelotti e Leonardo a Parigi. Un mix esplosivo che se riuscisse a detonare in campo potrebbe diventare dirompente: Allegri potrebbe sfruttare la rabbia dei suoi due attaccanti proprio contro l'Inter, inserendoli in camppo chi subito chi a gara in corso, ottenendo dalla loro voglia di riscatto quel grimaldello utile per vincere la gara. una vittoria che servirebbe anche da viatico per un'eventuale conclusione positiva del proprio contratto, da troppo tempo in stand-by.
Derby-contratto-Tevez: i tre problemi di Allegri
E il tema del contratto porta al discorso di Carlos Tevez. Un arrivo che doveva essere una formalità: da mesi Braida ha concordato con il giocatore le regole d'ingaggio completamente condivise dall'argentino tanto da fargli dichiarare di scegliere il Milan. E poi il blitz in Sudamerica di Adriano Galliani immortalato dalla Rosea, sorridente e soddisfatto tra Tevez e l'uomo d'affari Kia Joorabchian. Senza dimenticare delle parole di Silvio Berlusconi: "Tevez scelga tra i soldi e la gloria", parole con cui fece saltare in aria l'offerta faraonica del PSG rifiutata appunto dall'Apache.
Oggi, quell'arrivo è tutt'altro che scontato per colpa dell'Inter e la firma di rinnovo per Allegri più lontana. Tevez a Milanello avrebbe voluto dire, infatti, un Pato più lontano dal Milan o subito o a giugno (periodo di riscatto per l'argentino a suon di milioni) e questo avrebbe significato la vittoria del tecnico per non avere più il brasiliano, sgradito e poco utilizzato. Avrebbe anche risolto un'altro problema: con l'arrivo di Tevez e l'eventuale permanenza di Pato (in mancanza di offerte reali a gennaio), Inzaghi avrebbe richiesto sicuramente la cessione adesso senza dover buttare via a 38 anni altri sei mesi in panchina in attesa di giugno. E anche Inzaghi non è un giocatore che Allegri vede di buon occhio, anzi.
Tuttavia, nulla è più così semplice come sembrava e per far sì che il rinnovo arrivi (in attesa di capire cosa accadrà nel mercato di gennaio), sarà imperativo vincere il derby, sassolino che potrebbe diventare un masso nella scarpa del Presidente Berlusconi, storicamente dalla parte dei giocatori nelle loro liti con gli allenatori.