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Milan, Conti rivela: “Ho sempre cercato di nascondere la mia tristezza”

Ad un passo dal suo ritorno in campo dopo il lungo calvario dei due infortuni, il difensore rossonero ha ammesso di aver sofferto molto: “La cosa peggiore è stata vedere i miei compagni lottare partita dopo partita ma non poter fare nulla per aiutarli. Adesso sto bene, non ancora al top ma spero che il peggio sia passato”.
A cura di Alberto Pucci
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Sotto l'albero di Natale, addobbato nel centro sportivo di Milanello, c'è già un bel regalo per Rino Gattuso: il recupero e la disponibilità di Andrea Conti. Reduce dai test con la Primavera e dalle ultime convocazioni con la prima squadra, il giocatore del Milan è ad un passo dal suo rientro definitivo. Per il ventiquattrenne di Lecco, non è stata però una passeggiata come ha lui stesso ammesso in un'intervista concessa a Sky Sport.

"E' stato un periodo difficilissimo, psicologicamente massacrante – ha spiegato Conti – Io ho sempre cercato di nascondere la mia tristezza, però è stato un anno veramente difficile. La cosa peggiore è stata vedere i miei compagni lottare partita dopo partita ma non poter fare nulla per aiutarli. Adesso sto bene, non ancora al top ma spero che il peggio sia passato. Sono a disposizione di Gattuso: non ho ancora i 90 minuti, ma qualche spezzone lo posso fare".

La Champions e Maldini

Atteso da tutti i tifosi rossoneri, dopo la rottura del crociato e la successiva lesione allo stesso ginocchio, Andrea Conti ha parlato anche degli obiettivi personali e della squadra: "Puntiamo alla Champions – ha aggiunto il difensore – Voglio riportare il Milan di nuovo ai massimi livelli del calcio italiano ed europeo. Dove merita di stare. Stiamo dimostrando di meritare il quarto posto. Quest’anno ci conosciamo meglio, c’è una dirigenza nuova, ma è gente navigata come Leonardo e Maldini".

L'ultimo pensiero di Conti è proprio per l'ex capitano: "Maldini è un mito assoluto – ha concluso Conti – Quando lo vedo mi sento in difficoltà. E’ da una settimana che ho preso un po’ di confidenza, fino a dieci giorni fa faticavo a guardarlo. Per me lui è un esempio, anche per la storia del calcio mondiale non solo del Milan. I miei compagni? In campo mi hanno impressionato Suso e Higuain. Gonzalo è un fenomeno in campo ma anche fuori".

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