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Sanzioni Uefa, cessioni, autofinanziamento: cosa accade al Milan

L’amministratore delegato rossonero, a margine dell’appuntamento di Nyon, ha spiegato com’è andato l’incontro nel quale si è discusso del futuro del club: “Il Milan delle precedenti gestioni non aveva rispettato i parametri ed è sicuro che ci saranno delle sanzioni. Spero solo siano contenute”.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre Rino Gattuso sta preparando la squadra per le ultime importanti giornate di campionato, c'è un'altra partita molto più difficile che la società rossonera sta giocando con l'Uefa. Se sul campo Bonucci e compagni sono a caccia di un posto in Europa, fuori dal terreno di gioco la dirigenza sta lavorando per assicurare al Diavolo un futuro tranquillo nonostante i problemi societari emersi negli ultimi mesi. A parlare di come si è concluso l'appuntamento a Nyon, nel quale si è discusso del "settlement agreement", è stato l'amministratore delegato Marco Fassone.

Il Diavolo è ottimista

"Abbiamo presentato l'aggiornamento della stagione dal punto di vista economico – ha dichiarato l'ad a Sky – Siamo felici perché è andata meglio delle previsioni, a conferma della grande attenzione che mettiamo a livello finanziario. Dato che abbiamo un finanziamento in essere che ha una scadenza ravvicinata, abbiamo ritenuto opportuno presentare una lettera del finanziatore del club che garantisce la vicinanza e il supporto in qualsiasi evento, da scongiurare, di default. Ci siamo lasciati in attesa che possano fare le loro valutazioni".

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Cosa rischia il club

Oltre alla lettera di Elliott, nell'incontro la società rossonera ha esposto la stima dei ricavi e degli investimenti, gli obiettivi da raggiungere e gli aggiornamenti sul rifinanziamento: "Li abbiamo rassicurati sulle tempistiche e sulle trattative che stiamo portando avanti – ha aggiunto Fassone – Un nuovo socio? Può essere che arrivi, ma io questo non lo so perché dipende dall'azionista". Ora la palla passa all'Uefa che, entro giugno, dovrà decidere il da farsi. Il Milan rischia sanzioni pecuniarie, la limitazione della rosa in Europa (e indirettamente la riduzione del tetto ingaggi) e limitazioni sul mercato dove, in caso di tetto massimo di spesa, il club potrebbe acquistare soltanto dopo aver ceduto qualche giocatore.

La questione mercato

"Sanzioni? Il Milan delle precedenti gestioni non aveva rispettato i parametri ed è presumibile, anzi sicuro, che nelle proposte di agreement ci saranno – ha concluso FassoneCi auguriamo possano essere contenute. Al di là delle esigenze tecniche, il Milan non è obbligato a vendere, ma l'intenzione è quella di acquistare due-tre giocatori, cedendone lo stesso numero. Non ci sarà il mercato della scorsa estate, andremo a inserire due-tre tasselli, non credo ne servano di più, per migliorarci dove siamo migliorabili".

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