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Mihajlovic si coccola Donnarumma: il portiere che doveva finire all’Inter

Il sedicenne portiere rossonero, in queste prime partite, ha conquistato tecnico, critica e tifosi. La sua storia ricorda da vicino quella di Mastour: anche lui strappato da Galliani alla concorrenza nerazzurra.
A cura di Alberto Pucci
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Si chiama Gianluigi, ma per tutti è Gigio: il più giovane della compagnia rossonera di stanza a Milanello. Portato in prima squadra da Inzaghi nella scorsa stagione, e dopo aver sfiorato l'esordio nell'ultima di campionato contro l'Atalanta, il terzo portiere della rosa milanista ha bruciato le tappe ed è arrivato a esordire tra i titolari e ad avvicinare il mito Paolo Maldini, che scese in campo all'età di 16 anni, 6 mesi e 25 giorni. Donnarumma è stato (ed è) la scommessa più importante vinta da Sinisa Mihajlovic. Entrato in rotta di collisione con Diego Lopez, il tecnico serbo non ha avuto paura nel lanciare nella mischia il sedicenne portiere di Castellammare di Stabia: città nella quale Gianluigi ha mosso i primi passi da calciatore. E proprio dal comune campano, e più precisamente dalla scuola calcio che ha accolto il ragazzo, arrivano inediti retroscena sui suoi primi passi da professionista: "Il primo pre-contratto lo firmammo con l'Inter – ha spiegato Ciro Amore, presidente del Club Napoli, a "gianlucadimarzio.com" – Arrivò in città un responsabile nerazzurro che ci diede un ultimatum che, successivamente, il padre e il ragazzo accettarono".

Come Mastour – Arrivato a Milano, Donnarumma scelse però un'altra strada: "Comincio ad allenarlo il preparatore dei portieri della prima squadra, Castellini, perché aveva capito che era un grande talento – ha rivelato Luigi Panariello, l’allenatore del portiere della scuola calcio stabiese – Dopo cinque giorni, però, arrivò il Milan. Galliani contattò il padre e fu molto bravo a convincere lui e il figlio, entrambi tifosi rossoneri. Gianluigi preferì così seguire il fratello (a quel tempo portiere della Primavera milanista, ndr) e alla fine non si trasferì all’Inter". L'ennesimo colpo del "Condor" milanista, dunque. Esattamente come quello di Hachim Mastour che, nel 2012, venne soffiato sotto il naso alla società di Massimo Moratti: troppo lenta nel chiudere l'operazione con la Reggiana che, al quel tempo, aveva in mano il cartellino dell'italo-marocchino. Anche in quell'occasione, fu decisiva la scelta del ragazzo che di fronte alle due maglie, scelse quella rossonera.

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