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Michel Platini arrestato per sospetta corruzione nell’indagine sul Mondiale 2022

L’ex presidente della Uefa, Michel Platini, è stato arrestato dalla polizia francese per le accuse di presunta corruzione per l’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar. L’ex numero della Federazione continentale, campione con la Francia e amato in Italia dal popolo bianconero della Juventus, risulta indagato nel filone d’inchiesta.
A cura di Maurizio De Santis
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Michel Platini è stato fermato questa mattina a Nanterre dagli agenti. L'ex calciatore ed presidente della Uefa è stato condotto nei locali dell'Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria francese (ne dà notizia il sito Mediapart) dove è stato trattenuto in custodia cautelare. L'ex numero della Federazione continentale, campione con la Francia e amato in Italia dal popolo bianconero della Juventus, risulta indagato nel filone d'inchiesta aperto sull'assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar. Oggetto delle indagini, la presunta corruzione che avrebbe condizionato la scelta. Sotto interrogatorio ci sarebbe invece Claude Gueant, all'epoca dei fatti segretario generale dell'Eliseo sotto la presidenza Sarkozy.

La replica: Totalmente estraneo ai fatti

"Non ha fatto assolutamente nulla di sbagliato ed è totalmente estraneo ai fatti". William Bourdon, l'avvocato dell'ex presidente della Uefa, ha negato che Platini sia stato messo agli arresti dalla polizia e ha precisato che è stato interrogato come testimone. "Sta rispondendo serenamente e con precisione a tutte le domande, comprese quelle sulle modalità di assegnazione di Euro 2016, e ha fornito spiegazioni utili. E' assolutamente fiducioso per il resto".

Com'è nata l'indagine sull'assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar

Il copione è sempre lo stesso: ‘oliare' il meccanismo, agevolare le transazioni, provare a manipolare il consenso con l'unico mezzo capace di aprire ogni porta… il denaro. Ed è sulla pista di carta e conti bancari che gli inquirenti hanno puntato i riflettori, concentrando l'attenzione su quello che viene considerato l'anello debole della catena, la crepa apertasi nel muro di complicità e omissioni. Nel corredo accessorio dell'inchiesta c'è una figura in particolare che balza all'occhio in base al materiale raccolto, si tratta del dirigente sportivo qatariota Mohamed bin Hammam, squalificato a vita dalla Fifa per corruzione nel 2011.

La figura chiave del dirigente Mohamed bin Hammam

Secondo le obiezioni mosse nei suoi confronti, Hammam avrebbe versato somme di denaro molto alte a importanti dirigenti del calcio mondiale. Mazzette che sarebbero state corrisposte nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011 con il chiaro intento di ammorbidire la posizione di alcune figure così da incoraggiare l'assegnazione della Coppa del Mondo del 2022 al Paese Arabo. Assegnazione che divenne ufficiale nel dicembre del 2010.

Nel 2015 il coinvolgimento nello scandalo Fifa

Michel Platini era stato eletto ai vertici del calcio continentale nel 2007 e aveva ricoperto la carica di presidente fino al 2015, quando venne coinvolto nello scandalo che travolse la Fifa e fu costretto alle dimissioni: fu Joseph Blatter – ex massimo dirigente – a tirarlo in ballo per una alcune tangenti (sotto forma di commissioni) che l'ex giocatore aveva incassato a corredo di un suo incarico (ipotesi sempre smentite con forza). Violazioni per effetto delle quali il Comitato Etico della Federazione lo aveva bandito dal ruolo. Successivamente squalificato da tutte le attività per 8 anni (pena successivamente ridotta a 4 dal Tas), Platini venne assolto dalla magistratura svizzera a maggio dell'anno scorso.

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