“Mesut Özil gioca una cacca”, le parole shock di Hoeness contro il calciatore
Mesut Özil accostato alla cacca. Sì, avete capito bene… quella che volgarmente viene chiamata ‘merda'. E' così che il presidente del Bayern Monaco, Uli Hoeness, ha definito il modo di giocare del centrocampista tedesco che ha annunciato l'addio alla nazionale dopo le polemiche scoppiate sul suo rendimento e su quanto fosse ormai inutile alla causa. Parole fuori luogo, eccessive e senza alcun rispetto nei confronti del calciatore dell'Arsenal ed ex della società bavarese.
Sta giocando di merda da anni – si legge nell'articolo pubblicato dal tabloid The Sun, salvo poi correggere leggermente il tiro delle parole… – non vince un contrasto da prima del mondiale 2014. Però non avrei dovuto dire merda ma ‘cacca’.
Possibile che il presidente di una società così importante come il Bayern Monaco si abbandoni a commenti del genere? Perché ce l'ha tanto nei confronti di Özil? Cosa giustifica un astio del genere rivolto al calciatore? In realtà – almeno nella giustificazione fornita dal massimo dirigente – s'è trattato di un'uscita infelice dettata da altre intenzioni… ovvero, smentire l'accusa di razzismo fatta dal giocatore nei confronti della federazione tedesca. L'ex Real ha ammesso di sentirsi discriminato per le sue origini turche, di qui la reazione decisamente sopra le righe di Hoeness.
La mia opinione su Mesut è chiara – ha aggiunto il presidente del Bayern – e volevo che la discussione restasse nell'ambito sportivo perché razzismo e integrazione non c'entrano.
Eppure è strano che Özil, 29 anni, nonostante le statistiche lo abbiano riconosciuto uno dei calciatori maggiormente capaci di creare azioni da gol dal 2006 a oggi (meglio anche di Messi e cristiano Ronaldo), venga considerato un flop dalla Germania. Hoeness, infatti, lo attacca duramente e questa volta non usa termini offensivi ma resta sulla falsariga.
Se il Bayern Monaco dovesse mai affrontare l’Arsenal – ha concluso il massimo dirigente -, allora giocheremmo su di lui perché sappiamo che è il loro punto debole.