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Messina: “Con moviola in campo Milan-Sassuolo sarebbe finita diversamente”

In occasione dell’incontro allo stadio Meazza con giocatori, allenatori e dirigenti, i vertici arbitrali hanno fatto chiarezza sui risultati della sperimentazione della VAR, ovvero la Video Assistant Referees.
A cura di Marco Beltrami
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L’occasione offerta dalla sosta per gli impegni delle nazionali ha permesso ad allenatori, giocatori e dirigenti di tutte le squadre di Serie A di partecipare al classico confronto con i vertici arbitrali. Nella sala Executive dello Stadio Meazza di Milano il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, e il designatore della Serie A Domenico Messina hanno tracciato un bilancio sulle prime giornata in Serie A. A rendere ancor più importante l’incontro è stata la possibilità di illustrare e spiegare il funzionamento dellaVAR. La Video Assistant Referees, ovvero la moviola in campo, è stata sperimentata in Torino-Fiorentina e Milan-Sassuolo, senza però alcuna possibilità di influire sulle scelte arbitrali per ora.

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Messina ha evidenziato i benefici della VAR che può essere considerata un supporto per i nostri fischietti. Il designatore ha speso anche una battuta sul contestato arbitraggio in occasione di Milan-Sassuolo: “Sarei ipocrita se dicessi che con la Video Assistenza Arbitrale Milan-Sassuolo sarebbe finita così… Noi arbitri non siamo contrari alla tecnologia, anzi ringraziamo della sperimentazione. In Fiorentina-Roma Kalinic era in fuorigioco e il gol andava annullato, ma la decisione era molto complicata. Tutti i nostri arbitri devono essere in grado di operare online. Voglio sperare che il minor numero di gialli non sia dovuto solo alla regola del fallo di mano. La Video assistenza arbitrale è un supporto, non una sostituzione dell'arbitro. L'arbitro sa che l'intervento del VAR è su elementi certi. Abbiamo voluto mostrare anche gli errori facendo vedere perchè sono nati”.

Soddisfatto anche il presidente Nicchi che è entrato più nello specifico, sottolinenando i dati positivi di questo avvio di stagione: “Oggi abbiamo spiegato il VAR, tutti hanno capito che non cambia nulla per i tesserati. La cosa su cui insistere sono le entrate col piede a martello, qualche giocatore rimane sorpreso, ma vuol dire non aver assimilato bene il regolamento. Io ho fatto il VAR domenica scorsa con Irrati, alla fine era sudato come se fosse stato in campo. Ma non è così difficile, dipende anche dai tecnici video con cui lavori. Dal punto di vista pratico, in meno di 10 secondi, rivedi tutto".

Per ora però non abbiamo ancora visto situazioni complesse. Quando il dubbio persiste, decide l’arbitro. Abbiamo avuto 66 ammonizioni in meno rispetto alle prime sette partite dello scorso anno. Si vedono sorprendentemente ancora casi in cui i calciatori circondano l'arbitro. Ma è sempre più raro, perché si è creato rapporto di fiducia. Credo che con la VAR a regime non si vada a oltre 5 interventi a giornata e me lo auguro anche. La mansione dell'arbitro centrale è intatta”.

Nicchi però non ha nascosto un pizzico di delusione per la partecipazione al convegno che non ha soddisfatto le aspettative: “Avrei voluto vedere più allenatori, capitani e dirigenti. Non ho ricevuto domande dai giocatori, si può leggerla in modo positivo e negativo".

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