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Messico, grave infortunio per Menez: l’ex Roma e Milan si è rotto il legamento crociato

Durante un’amichevole pre-campionato, l’attaccante francese si è dovuto fermare per l’ennesimo problema al ginocchio sinistro. Menez verrà operato nei prossimi giorni e subito dopo verranno resi noti i tempi di recupero. Per il giocatore transalpino si tratta del terzo stop da quando è arrivato in Messico.
A cura di Alberto Pucci
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Non è partita con il piede giusto la stagione di Jeremy Menez in Messico. Il trentunenne attaccante, che in carriera ha vestito anche le maglie di Roma e Milan, ha infatti rimediato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro durante un'amichevole pre-campionato con la sua nuova squadra: il Club America. Arrivato nella "Primera Division" messicana nel gennaio scorso, il francese si è dunque subito infortunato e dovrà rimanere lontano dai campi da gioco per diverse settimane.

Per curare il ginocchio sinistro, che nel 2014 gli aveva dato dei problemi (infiammazione tendinea) anche quando giocava nel Milan, Menez sarà costretto ad operarsi come ha comunicato ufficialmente il suo nuovo club: "Il giocatore – si legge nel comunicato – si sottoporrà a un'operazione per iniziare il prima possibile il processo di riabilitazione".

Problemi fisici e colpi di testa

Per il giocatore francese, che lasciata l'Italia aveva fatto ritorno in patria nel Bordeaux prima di volare in Turchia e giocare con l'Antalyaspor, si tratta del terzo stop da quando ha traslocato in Messico. Dopo il pezzo d'orecchio che aveva perso in Francia, in occasione di un'amichevole estiva del 2016, Jeremy Menez ha infatti saltato diverse partite del campionato messicano per due infortuni precedenti a quest'ennesimo problema fisico.

Reduce da solo 14 presenze e 5 gol nella squadra di Città del Messico, l'ex "enfant prodige" del Sochaux (considerato uno dei giocatori più forti della nuova generazione francese insieme a Benzema, Nasri e Ben Arfa) ha sempre alternato in carriera grandi giocate, problemi fisici e comportamenti da "bad boy". A Milano se lo ricordano bene, specialmente per quell'episodio del maggio del 2015 quando insultò pesantemente l'arbitro, dopo la sua espulsione nel match con il Genoa: una reazione isterica, che gli costò la bellezza di quattro giornate di squalifica.

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