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Bordeaux, frecciata di Menez: “Via dal Milan per ritrovare la voglia di giocare”

L’attaccante francese è partito in tutta fretta a costo zero: cessione definitiva al Bordeaux dopo un declino impressionante: capocannoniere nella prima stagione con Inzaghi, in tribuna in finale di Coppa Italia con Brocchi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Menez e il Milan si sono lasciati ma forse molti non se ne sono accorti. Perché dopo un inizio entusiasmante da parte dell'attccante francese, il feeling con i colori rossoneri è andato scemando fino a scomparire. E restare separati in casa, sopportandosi – male – a vicenda. Fino all'ultimo epilogo che ha visto il transalpino tornare in patria, firmando un contratto con il Bordeaux.  L'addio al Milan si è consumato una settimana fa, quando ha lasciato la tournée degli Stati Uniti ufficialmente per un problema muscolare. Ma di muscolare, la situazione aveva ben poco: Menez doveva chiudere la trattativa proprio con il club contro cui ha indossato per l'ultima volta la maglia rossonera: il Bordeaux.

Se ne è andato senza lasciar traccia, come è successo alla fine da febbraio a maggio, cioè da quando era rientrato dall'infortunio alla schiena fino a fine stagione, venendo quasi mai utilizzato e lasciato ai bordi di un Milan comunque a pezzi e in alto mare. E' stato ceduto a costo zero, non creando minusvalenze perché proprio a zero euro era arrivato al Milan. Nell'estate del 2014 Galliani lo prese gratis perché il contratto di Jeremy con il Psg era scaduto e per convincerlo ad accettare il Milan gli offrì un triennale da 2,5 milioni di euro a stagione. Poi il lento e triste declino dopo una prima stagione in cui aveva chiuso da capocannoniere con 16 reti in 33 gare.

La scheda di Menez (Transfermarkt)
La scheda di Menez (Transfermarkt)

Adesso la nuova avventura francese, in patria dopo anni di Serie A prima con la maglia della Roma e poi con quella rossonera. "Ho lasciato il Milan perchè avevo ancora voglia di giocare, e voglio ritrovare il piacere di farlo". Una frase che lascia il segno e che decreta la chiusura amara di un rapporto mai definitivamente decollato. E che era finito con l'ultimo rientro dopo l'ennesimo infortunio,il 14 febbraio scorso col Genoa quando, con Balotelli, scatenò l'ira di Mihajlovic per lo scarso impegno. Infine, due reti inutili sotto la gestione Brocchi che non lo schierò nemmeno nella finale di Coppa Italia con la Juve.

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