Mercato Milan, le ultime notizie sulle trattative di gennaio
Massimiliano Mirabelli a ruota libera. Il ds del Milan ha fatto il punto sul calciomercato rossonero, affrontando tutti i temi più caldi della sessione invernale che dovrebbe essere contraddistinta esclusivamente dalle cessioni, e dalla possibilità di mettere le basi per le operazioni del futuro. Già, perché la società del capoluogo lombardo non ha intenzione di muoversi sul fronte delle entrate e considera all'altezza una rosa già rivoluzionata nella scorsa estate.
Milan, le ultime sul calciomercato invernale. Nessuna operazione in entrata
In un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il dirigente del Milan ha chiuso perentoriamente al calciomercato in entrata annunciando che i rossoneri non acquisteranno nessuno: "Mercato chiuso in entrata. Si lavora sempre, ma su cose diverse. L'aggiornamento resta un fattore continuo, nel fine settimana ad esempio sarò in Germania per assistere ad alcune partite. Sto parlando di aggiornarsi, non di mercato. In entrata non faremo nulla, ve lo dico come informazione ufficiale".
Il mercato in uscita del Milan, Gomez verso il Boca Juniors
Non arriverà nessun rinforzo a centrocampo, soprattutto nelle vesti di vice Kessié, mentre il Milan potrebbe muoversi sul fronte delle uscite. Sul calciomercato è caldissimo il nome di Gomez, ricercatissimo dal Boca Juniors: "In uscita qualche movimento ci potrebbe essere, ma cose piccole. I nomi sono quelli che stanno circolando, quello che ha le richieste più concrete è Gustavo Gomez dal Boca Juniors. Servirebbe un vice Kessie? Il ragionamento ci sta, ma vi chiedo: dopo averne acquistati undici, siamo sicuri che prenderne un dodicesimo sarebbe la scelta giusta? In estate è stato un mercato importante ma non ne ho nostalgia, per tutto c’è un tempo. Oggi credo che la soluzione sia già in casa. Per esempio Montolivo. Il nostro imperativo è la valorizzazione della rosa già esistente".
Nessun rimpianto per il mercato estivo. Il Milan aspetta Silva e Calhanoglu
Avanti dunque con la rosa costruita in estate, con investimenti di calciomercato superiori ai 200 milioni. Se tornasse indietro, anche a fronte del rendimento non esaltante del nuovo Milan, Mirabelli rifarebbe tutto, comprese le operazioni Silva e Calhanoglu che finora non hanno prodotto i risultati sperati: "Non mi sembrano cifre eccessive (quelle spese in estate, ndr). Tutti considerano l’esborso complessivo, io invece invito a scorporarlo e analizzarlo. Non abbiamo strapagato nessuno e vi dirò di più: se, in pura teoria, domani mettessimo qualcuno dei nuovi sul mercato, andremmo a guadagnarci. In particolare continuo a scommettere su André Silva e Calhanoglu. Non ci sono operazioni che non rifarei, li ritengo tutti giocatori validi, che formano un gruppo solido e ci danno tranquillità per il futuro. Sono lo zoccolo duro del Milan e, nonostante molti di loro non stiano rendendo in base alle aspettative, a livello patrimoniale non esiste alcun flop".
Caso Donnarumma, il Milan non tiene nessuno controvoglia
Negli ultimi mesi si è confermato uno dei casi più spinosi, quello legato a Donnarumma. Mirabelli si è esposto in prima persona, scontrandosi con l'agente di Gigio Raiola. Per il direttore sportivo del Milan, il portiere è stato felicissimo di restare in rossonero rinnovando a cifre importanti (6 milioni di euro a stagione). Se però fosse il portiere a chiedere la cessione, allora il Milan non si opporrebbe: "Rinnovi? Poi ci si dimentica di un piccolo particolare: la nostra gestione è fatta anche di cessioni e di rinnovi. Dalle vendite abbiamo incassato una buona cifra e poi basta passare in rassegna chi ha rinnovato il contratto: Donnarumma, Suso, Cutrone, Calabria, Plizzari. Che nomi vi sembrano? Date voi un valore. Io dico che patrimonialmente è un incremento importante, la nostra è una cassaforte piena di valori. Forse avrei meno fretta su alcune scelte gestionali. Gigio ha rinnovato con grande gioia e ha sempre espresso la volontà di restare al Milan. Noi saremmo felicissimi se finisse la carriera qui. Nel momento in cui non avesse più desiderio di restare, cosa che non ci risulta, ne favoriremmo l'uscita. Controvoglia non resta nessuno".
Nessun problema con l'Uefa, parola di Mirabelli
Nessun dramma anche sul capitolo Uefa, dopo la bocciatura del piano economico presentato nei mesi scorsi. C'è grande fiducia in casa Milan nonostante i dubbi del massimo organo calcistico continentale: "Noi siamo, e saremo, all'interno delle regole e dei paletti Uefa. La nostra macchina di costruzione andrà avanti, senza preoccupazioni. La Uefa ha dei dubbi su Yonghong Li? Non è un problema. A me non sposta niente: i soldi arrivano regolarmente e poi c’è David Han Li, molto presente e grande intenditore di calcio. Inoltre ha il pregio di non interferire mai col lavoro altrui".
Le proposte per il rilancio del calcio italiano
E a proposito di futuro non può mancare una considerazione sul momento del nostro calcio. Mirabelli lancia un'idea su alcune novità che potrebbero aiutare il rilancio del nostro pallone: "Il calcio italiano si deve inventare qualcosa se vogliamo che non riaccada ciò che è appena successo con la Nazionale. Un’idea potrebbe essere: nessun limite agli extracomunitari, rose da 25 e obbligo di 6 italiani in campo. In questo modo tutti i club dovrebbero guardare con più attenzione al settore giovanile, a partire dalle categorie inferiori, e i soldi girerebbero all’interno del nostro movimento. Un circolo virtuoso".
L'esonero di Montella scelta inevitabile
La chiusura è tutta per il cambio in panchina con Gattuso subentrato a Montella. La scelta di dare il benservito a Montella è stata inevitabile: "Io e Fassone siamo una coppia di fatto, due corpi e un’anima. Non si fa nulla, se non condiviso. Il resto sono illazioni. Con Montella abbiamo condiviso tutto, a partire da una campagna acquisti così aggressiva, tant’è vero che ho conservato i messaggi entusiasti che mi mandava, per esempio, durante la trattativa Bonucci. Provo dispiacere per come è finita, a livello affettivo e professionale. Se avesse funzionato come avrebbe dovuto, il Milan sarebbe in Champions e lui al suo posto".
Gattuso non è soluzione di ripiego per il Milan
Parole di stima per Gattuso e il suo lavoro. Una scelta che non è da considerare una soluzione di ripiego: "Avevamo bisogno di dare un segnale forte ai giovani in termini di Dna milanista. Rino è stato scelto: punto. Non è stata una soluzione di ripiego, me ne assumo le responsabilità e sono felice di come sta lavorando. Occorreva passare attraverso il lavoro sodo per migliorare, con l’aggravante che era già dicembre. Ho trovato uno che lavora più di me, ce lo diciamo anche in dialetto calabrese: ‘Mi stai esaurendo'…".