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Mercato, Allegri, piani per il futuro: le ultime notizie sulla Juventus

La dirigenza vuole blindare il tecnico. L’anno prossimo la rosa sarà molto diversa. Serviranno un portiere e almeno tre terzini. A centrocampo arriverà Can? Davanti il sogno è Kane. La società allarga la sua presenza con il J Hotel e insegue i fatturati delle big d’Europa.
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Basta l'incontro di due volontà a continuare una storia di successo? Max Allegri ha un contratto fino al 2020, la società lo vorrebbe ancora come allenatore della Juventus. Il sì sembra quasi scontato anche se resta sullo sfondo resta la tentazione Arsenal dopo l'annuncio dell'addio di Arsène Wenger a fine stagione. Ma la continuità dei principi organizzativi, gestionali, tecnici, dovrà trovare nuove strade per affermarsi. Perché la Juve della prossima stagione sarà profondamente diversa.

La rosa, il capitale del successo in campionato

La rosa di quest'anno costa, in termini di ingaggi, 148 milioni: è la più preziosa d'Italia, unica insieme al Milan che superi i 100 milioni. La moltiplicazione delle scelte consente al tecnico di fare la differenza con jolly come Douglas Costa, che la Juve ha deciso di riscattare, o Bernardeschi. Gli permette di cambiare moduli e ruotare 18 giocatori con presenze sopra i mille minuti.

Gli orizzonti della Juve, dopo la delusione del Bernabeu, portano ancora a Madrid. Perché al Wanda Metropolitano si giocherà la finale di Champions 2019. Perché il Real potrebbe investire cifre da capogiro su Dybala, deludente sia nella finale di Cardiff dell'anno scorso sia nella doppia sfida ai blancos di quest'anno. Marotta e Paratici hanno già pronto il piano B: Harry Kane, anche in coppia con Christian Eriksen, che sfrutta gli spazi fra le linee ed esalta, con Alli, le qualità di Kane, il giocatore che tira di più in Premier League (5.1 a partita).

Lasceranno Gianluigi Buffon, all'ultimo anno di carriera, Stephan Lichtsteiner e Kwadwo Asamoah, che sono in scadenza di contratto, Claudio Marchisio che, riferisce Tuttosport, è tentato dall'esperienza negli Stati Uniti. Non mancano le offerte per Miralem Pjanic, Alex Sandro e Mario Mandzukic, che potrebbe essere sacrificato in caso di mancato accordo sul prolungamento del contratto in scadenza 2019.

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Darmian, questo matrimonio si potrà fare

Già assicurati i primi due rinforzi, Spinazzola e Caldara, la Juve ha da ripensare la difesa, in tutti i settori. In porta promuoverà Sczesny, magari prendendo un secondo giovane da far crescere, oppure si troverà l'accordo, come da più fonti si prefigura, per Donnarumma? E poi, col passaggio sempre più continuo alla difesa a quattro, serviranno diversi rinforzi sulle fasce.

In discesa la strada che porta a Darmian, già compagno di squadra di De Sciglio al Milan e come lui capace di adattarsi bene sia a destra sia a sinistra. Il Manchester United l'ha preso tre anni fa per 20 milioni, l'affare si può concludere. Altre piste portano all'ex Roma Digne, a Bellerin il cui futuro sarà in via di definizione nell'Arsenal senza certezze della prossima estate, a Filipe Luis, al diciannovenne Diogo Dalot, diciannovenne del Porto già accostato alla Juve l'anno scorso come sostituto di Dani Alves, che unisce resistenza, spinta e attenzione difensiva.

Le manovre a centrocampo

A centrocampo, Marotta e Agnelli attendono una risposta da Emre Can, il nome ricorrente nella lista dei possibili nuovi arrivi, con cui era stato anche trovato un principio di accordo a gennaio. Il turco-tedesco gioca da mezzala o più spesso da mediano nel 4-3-3 di Klopp a Liverpool con compiti quasi esclusivamente difensivi. È il leader di squadra per contrasti (2.6 a partita) ma non rientra fra i primi 50 centrocampisti in Premier per passaggi chiave (1 a partita), è un profilo che a questa Juve manca, e questo lo rende anche più interessante delle prospettive Rabiot o Wilshere che, soprattutto il gallese, potrebbero comunque dare respiro a Khedira e aumentare le opzioni in un ruolo delicato come quello della mezzala di possesso.

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Con loro, Allegri avrebbe certamente più incursori da poter alternare, anche per variare la connotazione, il bilanciamento del trio di centrocampo. Difficile, se non in prestito, si concretizzi il ritorno di Pogba che potrebbe lasciare Manchester per 70 milioni e ha un ingaggio non da poco. Interessante, anche in un'eventuale ottica di passaggio al 4-4-2, la trattativa per Milinkovic-Savic ma la Lazio spara alto.

In attacco può arrivare Martial

Davanti, vista anche la probabile partenza di Mandzukic, si discute ancora di un altro cavallo di ritorno, Alvaro Morata. Lo spagnolo, non è un mistero, tornerebbe volentieri ma gli 80 milioni spesi dal Chelsea un anno fa non vanno sottovalutati. Può diventare però un'ipotesi concreta in caso di partenza di Dybala, da perseguire parallelamente alla pista Kane. Più interessante, per certi versi, la trattativa con Anthony Martial, che ha un contratto in scadenza nel 2019 e allo United è chiuso da Alexis Sanchez. Il francese, 9 gol e 5 assist in Premier League, sarebbe un investimento anche sul futuro, garantirebbe una versatilità tattica anche maggiore fra le linee. E poi ha l'appoggio interno di Matuidi.

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Le prospettive societarie

Il 2017, ha scritto John Elkann nella lettera agli azionisti, è stato l'anno migliore per Exor, la holding della famiglia Agnelli spinta anche dalla Juventus che, ha detto, con il sesto scudetto è diventata la più forte di tutti i tempi. L'ultima relazione semestrale di bilancio, però, fa segnare un utile di 43,3 milioni di euro, in calo di 28,7 milioni rispetto al primo semestre dell’esercizio 2016-17, con una previsione in perdita, rispetto all'anno scorso, per la chiusura del bilancio.

Questa variazione – si legge in una nota – deriva principalmente dai minori proventi della gestione calciatori, pari a 45 milioni, da maggiori costi per servizi esterni e altri oneri per 12.4 milioni e per il personale tesserato per 7.7 milioni, nonché da maggiori ammortamenti sui diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 13.5 milioni.

Benedette plusvalenze

In un report dello scorso marzo Banca Imi, che prevede un fatturato di 457 milioni per l'esercizio 2017-18, sottolinea come per restare tra le top 10 squadre d’Europa in quanto a potenziale di spesa, la Juventus deve mantenere le plusvalenze sui livelli delle ultime stagioni. Quest'anno, fra mercato estivo e invernale, hanno toccato i 92,25 milioni, anche grazie al guadagno netto di 38,25 milioni per la cessione di Bonucci.

L'espansione del brand

Chiara comunque la strategia complessiva di estensione del brand Juventus. Un percorso che passa per la partecipazione, per la prima volta, all'All Star Game della Major League Soccer il prossimo agosto al Mercedes-Benz Stadium, l'impianto dell'Atlanta United (MLS) e degli Atlanta Falcons. E si sviluppa nell'area della Continassa dove saranno costruiti lo Juventus Training Center, la World International School e un J Hotel, un albergo a quattro stelle con 138 camere.

L'operazione di riqualificazione urbana, ha detto il CEO Aldo Mazzia, “ha portato investimenti per oltre 350 milioni di euro se consideriamo l’Allianz Stadium, di nostra proprietà, gli insediamenti di proprietà del fondo immobiliare J Village e le iniziative commerciali sorte intorno allo Stadium”. Spicca, tra quest, il museo della squadra, tra i 50 più visitati in Italia nel 2017. Memoria e futuro, i due binari per conquistare l'Europa.

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