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Mental coach, il ‘dottore’ che guarisce i calciatori dall’ansia di prestazione

Da Ranocchia a Bonucci tutti i calciatori che si affidano al mental coach, una figura che negli ultimi anni ha preso sempre più piede nel mondo del calcio.
A cura di Alessio Morra
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Andrea Ranocchia sta attraversando un periodo molto complicato. La sua carriera sembrava dover essere luminosissima. Il giocatore toscano ha avuto una rapida ascesa, ma nelle ultime stagioni all’Inter si è un po’ perso. In poco tempo è passato dall’essere il capitano all’essere una riserva. Le critiche che gli sono piovute addosso sono state notevolissimi e anche feroci. Ranocchia di questo ha sofferto parecchio e per provare a recuperare le posizioni perdute si è affidato a un ‘mental training’, con cui lavora da qualche mese, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’:

Sto lavorando come un cane, al di là degli allenamenti, anche nell’extra calcio. Arrivi a un punto in cui sopporti tante cose non positive. Uso questo termine perché ho abolito la parola ‘negativo’. Su di me sento tanti pregiudizi. sembra che all’Inter l’unico a non vincere sono solo io. Così mi sono affidato a un mental training. Da tre mesi vado in un centro in cui mi seguono dal punto di vista fisico e psicologico. Lì tiro di boxe e c’è uno psicologo con cui parlo. Parlare con lui mi è servito a capire che quasi niente nella vita è irrimediabile. Puoi subire critiche, insulti, denigrazioni. Ma se lavori tantissimo, ti impegni, vesti una maglia che milioni di persone vorrebbe vestire (e ti pagano per farlo), la tua famiglia sta bene: se hai consapevolezza piena di questo, è meno difficile volgere in positivo le cose che non vanno.

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Mental coach italiani – Ranocchia ha seguito l’esempio di tanti calciatori che in questi ultimi anni hanno fatto ricorso al mental coach. Tra gli esami più noti c’è quello di Leonardo Bonucci, in gioventù gemello di Ranocchia, che sin da giovanissimo si è affidato ad Alberto Ferrarini, che tra allenamenti personalizzati e caramelle all’aglio ha aiutato lo juventino a diventare uno dei difensori più forti del mondo. Proprio il mental coach suggerì a Bonucci di giocare con il numero 19, che nella numerologia rappresenta l’autostima. Ferrarini nel mondo del calcio è molto noto, lavorò anche Toldo, che fu eroico nella semifinale dell’Europeo d’Olanda e Belgio grazie anche alle parole di Ferrarini. Recentemente un altro giocatore della Juventus, il ‘Profeta’ Hernanes, ha ringraziato pubblicamente il suo mental coach Sandro Corapi per la sua rinascita. Corapi lavora anche con Candreva, che negli ultimi anni ha fatto una crescita eccezionale. Mentre è molto noto anche Roberto Civitarese che è al fianco di Saponara e De Silvestri.

Non solo in Serie A – Non sono solo i calciatori del nostro campionato ad aver usufruito dell’aiuto di mental coach. Michel Bruyninckx lavora con tanti calciatori importanti della nazionale belga, come Benteke, Defour e il napoletano Mertens, che ha spesso detto che se è riuscito a fare una buonissima carriera è anche merito del suo mental coach che lo aiuta sin da quando era un ragazzino.

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