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Maradona: “Messi? Fa 4 gol alla Real Sociedad ma dov’era nella finale in Cile?”

L’ex Pibe de Oro critica duramente la Pulce e l’Argentina per la sconfitta in finale di Copa America contro il Cile: “Non avremmo dovuto perdere nemmeno se avessimo giocato a bocce. Loro sono stati superiori, alcuni dei nostri camminavano”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tocco dell'ex Pibe de Oro. Questa volta nulla c'entrano la mano de dios e nemmeno la prodezza tecnica che scandì il gol del secolo. Nell'intervista concessa al quotidiano sportivo ‘Olè' Diego Armando Maradona scaglia bordate contro l'Argentina e la Pulce per la sconfitta maturata nella finalissima di Copa America contro la Roja di Sampaoli. Prima bordata: "Contro il Cile non avremmo dovuto perdere nemmeno se avessimo giocato a bocce". Seconda stoccata: "Basta coccolare Messi, va trattato come un qualsiasi giocatore che scende in campo". La delusione per quel ko maturato ai calci di rigore (l'ennesima dopo aver perso al Mondiale in Brasile contro la Germania) ha scatenato la critica prima nei confronti di Gonzalo Higuain – autore dell'errore dal dischetto – poi contro il campione blaugrana.

Un pugno e una carezza. Al coro s'è aggiunto anche l'ex ct della Seleccion, l'unico ad aver trascinato l'Albiceleste sul tetto del mondo da calciatore. Nemmeno ‘el Diez' ha risparmiato Messi… anzi, ha calcato la mano: "In squadra abbiamo il calciatore più forte al mondo che fa 4 gol contro la Real Sociedad poi arriva in nazionale e non tocca palla. E allora il dubbio sorge spontaneo, ma sei argentino oppure svedese?". Lio nel cuore del ciclone, Diego però chiarisce anche il suo pensiero sul fuoriclasse dei catalani: "La critiche nei suoi confronti giuste, però non è il caso di esagerare nei suoi confronti. Che senso ha fare un sondaggio per capire se deve giocare o meno in nazionale?".

La filippica dell'ex Pibe non si ferma qui e allarga lo spettro a tutta la squadra: "E' incredibile – ha aggiunto Maradona -, perdere in quel modo contro il Cile. Loro sono stati superiori, hanno giocato con maggiore determinazione. Alcuni dei nostri, invece, camminavano. Nemmeno a bocce avremmo dovuto perdere contro di loro. Noi non possiamo arrivare secondi, è già successo un anno fa in Brasile. La nostra storia non ce lo permette".

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