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Maradona: “Infantino si è rotto, il calcio argentino rischia di fermarsi”

Dalle parti di Buenos Aires si sta vivendo un momento molto delicato. Presente a Zurigo per il Fifa Best Awards, Maradona è stato chiaro: “I dirigenti dell’Afa non devono più sbagliare e devono lasciar fare alla Fifa”.
A cura di Alberto Pucci
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Chiusa la parentesi Blatter, suo storico nemico insieme a Michel Platini, Diego Armando Maradona ha sfruttato l'elezione di Gianni Infantino per riavvicinarsi alla Fifa. Una presenza importante quella dell'ex Pibe de Oro, coinvolto dal numero uno di Zurigo per tentare di ridare credibilità al movimento internazionale. Giunto in Svizzera per il "Fifa Best Awards", durante il quale ha premiato Ranieri come miglior tecnico del 2016, Maradona ha trovato il tempo di affrontare l'argomento legato al calcio argentino: in crisi dopo i debiti accumulati (30 miliardi di euro) e per colpa della riforma del campionato, oggi a 30 squadre al posto delle tradizionali 20 di "Apertura" e "Clausura". "Gianni Infantino si è rotto e non ne può più, si è stancato della crisi del calcio argentino – ha spiegato Maradona – I dirigenti dell’Afa non devono più sbagliare, devono cambiare lo statuto e lasciar fare alla Fifa".

Il Mondiale a 48 squadre e il prossimo viaggio a Napoli

Il rischio, come ha specificato lo stesso Maradona, è davvero molto alto: "Se non cambierà nulla, il nostro calcio rischierà di essere fermato – ha continuato – I dirigenti dell’Afa devono stare attenti perché c’è il rischio che il calcio argentino venga sospeso dalle competizioni internazionali". Durante la sua presenza in Svizzera, Diego ha anche sottoscritto l'idea di Infantino di organizzare un Mondiale a 48 squadre: "Credo che sia una fantastica idea. In questo modo si dà la possibilità di far entrare squadre che altrimenti non parteciperebbero mai e si avvicina la Fifa ai giocatori ed alla gente. Si tratta di qualcosa di molto positivo". Ai tanti cronisti che lo hanno accerchiato, Maradona ha parlato poi anche della sua ex società: "Se il Napoli rispetta quello che vuole Sarri si può far bene – ha dichiarato – La gente napoletana ha voglia di vincere e per questo ogni volta che succede, io sono contento. Il 15 sarò in città, al San Carlo, con Siani".

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