Mandzukic leader della nuova Juve, la sua firma nel filotto di vittorie

Cinque gol nelle ultime sette vittorie in campionato, utili a riportare la Juventus a ridosso delle prime, sei complessivi in serie A, nove in stagione contando le altre competizioni (compresa la Supercoppa Italiana vinta lo scorso agosto). Sono questi i numeri del croato Mario Mandzukic, assoluto protagonista anche dell'ultimo successo dei bianconeri contro il Carpi, al quale ha contribuito con la prima doppietta della sua nuova avventura a Torino. Un ruolino di marcia nel quale ha collezionato scalpi eccellenti, tra cui Fiorentina, Empoli e Palermo e nel quale ha visto soprattutto crescere la condizione, l'intesa con i compagni e in particolare con il partner d'attacco Dybala. Un feeling che ha spinto Allegri a preferirlo costantemente a Morata, con lo spagnolo costretto ad accontentarsi di scampoli di match (col Carpi solo 20 minuti nei quali è riuscito anche a far infuriare il tecnico con la sua indolenza) e ribalta secondaria della Coppa Italia.

A sorprendere di Mario non è solo la rapacità in area di rigore, ma anche la capacità di partecipare alla manovra, giocare di sponda per i compagni, far salire la squadra e persino sacrificarsi in copertura. C'è un episodio della gara col Carpi piuttosto sintomatico dell'ormai completo inserimento nel sistema di Allegri e della sua generosità: in occasione del capovolgimento di fronte conseguente al gol annullato a Rugani, il Carpi ha raggiunto il fondo con un passaggio in profondità, a chiudere sulla linea del calcio d'angolo più vicina a Buffon proprio il croato, abile a seguire l'azione, bravo a intuire dove sarebbe finita la palla e tempestivo nella chiusura con l'abilità di un difensore. Insomma uomo squadra ed elemento di grandissima efficacia, magari non bello, talvolta sgraziato, ma estremamente funzionale alla causa bianconera per finalizzare la mole di gioco creata dalla metà campo in su.