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Mancini replica: “Pretendo rispetto, non ho mai offeso i giornalisti”

Il tecnico è tornato a parlare dei fatti di Napoli-Inter: “Le esternazioni nel dopo gara sono in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica”. Mancini ha anche smentito di aver urlato “frocio” ad un giornalista durante la sua esperienza alla Fiorentina.
A cura di Marco Beltrami
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Le decisioni del giudice sportivo che ha squalificato Sarri per due turni, e punito Mancini con 5.000 euro di ammenda, non hanno posto fine al polverone sollevato dal dopo Napoli-Inter. Il tecnico nerazzurro a tal proposito ha sentito il bisogno di tornare sull’accaduto per chiarire alcuni aspetti della vicenda. Attraverso una nota pubblicata sul suo sito ufficiale, Mancini ha chiesto pubblicamente rispetto: “Le esternazioni nel dopo gara di Napoli sono semplicemente in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto: in queste ore si sta montando una polemica e si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema!“.

Troppe strumentalizzazioni per l’allenatore dell’Inter. Tra queste, anche quella relativa al presunto “frocio” urlato ad un giornalista durante la sua esperienza alla Fiorentina. Un episodio che sarebbe accaduto ben 15 anni fa, ma che Mancini ha voluto smentire con forza: “Per questo vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di fin troppe strumentalizzazioni. Non ultima quella secondo cui, 15 anni fa, sarei stato perfino autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista, cosa non vera: non ho mai utilizzato quel termine perchè non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse ora sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, fondamentale per il prosieguo della stagione dell'Inter". E chissà se Mancini accetterà le scuse di Sarri raccogliendo l'invito del Napoli che nelle ultime ore si è espresso pubblicamente sull'accaduto prendendo le parti del tecnico azzurro.

La replica del giornalista: "Confermo, Mancini mi chiamò ‘frocio'"

A smentire però la tesi di Mancini ci ha pensato proprio il giornalista della Gazzetta Da Ronch. Quest'ultimo a distanza di 15 anni, ai microfoni de "La zanzara", è tornato sull'accaduto rivelando: "Mi chiamò ‘frocio', ma non per questo ho mai pensato che fosse omofobo. Mancini minacciò anche di picchiarmi, io ero pronto alla rissa, sono fumantino, ma poi intervenne un collega. La cosa che mi fa più arrabbiare ancora oggi è che in quel momento io pensai di aver scritto una cavolata sul giornale per come reagì e per quanto mi insultò. Invece poi, la cosa è risultata vera e quindi mi dispiace che dopo 15 anni ancora non mi abbia chiesto scusa". 

Rialti scagiona il mister

Dalla parte di Mancini invece c'è Alessandro Rialti, figura di spicco del giornalismo fiorentino che ai microfoni di Premium Sport ha dichiarato: "Ricordo benissimo, eravamo in sala stampa, sentivo delle urla e arrivò l’addetto stampa e convocò De Ronch. Ascoltai tutto, arrivai lì, Mancini era fuorioso e accusava Da Ronch di aver mistificato la realtà in un articolo. C'era la tensione e gli insulti, una valanga di insulti ma devo essere onesto, non mi ricordo quello che è stato detto. Era un'alluvione di insulti ma frocio non lo ricordo, sono passati tanti anni e sono più vecchio di allora. Se dovessi testimoniare in un tribunale direi che non ricordo"

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