Mancini: “Non ho la bacchetta magica. Buffon? Niente addio, resta convocabile”
Dopo l'investitura ufficiale, è iniziata anche sul campo l'era Mancini per la Nazionale. Il neocommissario tecnico che farà il suo esordio in panchina nell'amichevole del 28 maggio contro l'Arabia Saudita in terra svizzera, ha diretto i primi allenamenti in quel di Coverciano. Grande entusiasmo, ma anche tanta sfortuna alla luce dei forfait di Emerson Palmieri, Marchisio Bernardeschi, Zaza e Immobile per il Mancio che è intervenuto in conferenza stampa, affrontando i tempi più caldi del momento.

Mancini non ha la bacchetta magica
C'è tanta curiosità nei confronti del nuovo corso azzurro che come una fenice dovrà risorgere dalle proprie ceneri dopo il flop della mancata qualificazione ai Mondiali. Mancini archiviate le promesse e ambizioni del giorno della presentazione ("Voglio riportare l'Italia sul tetto del mondo"), predica calma: "Non sono un mago, non ho la bacchetta magica per risolvere tutto in una partita, ci vuole tempo. Prima c'erano talmente tanti talenti e tutti insieme che c'era un'abbondanza incredibile. Resto fiducioso, penso che questi giocatori possano diventare bravi e darci tanto, molti di quelli che sono qui sono giovani, non hanno giocato molto in Europa, ma faranno esperienza. Ci sono tante Nazionali adesso molto forti che hanno avuto problemi, ma che sono cresciute negli ultimi anni".
Porte sempre aperte in azzurro per Buffon e De Rossi
Sarà una Nazionale giovane e priva di bandiere come Buffon e De Rossi. Una situazione che però a detta di Mancini potrebbe anche essere solo temporanea: il ct prende atto della chiusura del portiere ormai ex Juve ma anche della sua voglia di continuare a giocare. A tal proposito in futuro sia il numero 1 che il centrocampista della Roma potrebbero tornare in azzurro per il selezionatore: "Ho parlato con Buffon al telefono. Mi ha spiegato la sua intenzione, penso che voglia continuare a giocare e quindi tutti quelli che giocano possono essere chiamati in Nazionale. Penso voglia continuare a giocare, quindi ho rispettato le sue volontà e mi sembra giusto. De Rossi? Per tutti quelli che giocheranno e saranno in condizioni e possono dare un amano saranno convocabili. La porta non è chiusa per nessuno".
Mancini ha fiducia in Mario Balotelli
E' già tornato in azzurro invece il suo pupillo Mario Balotelli. C'è grande curiosità intorno a SuperMario, anche da parte dello stesso Mancini che però è intenzionato a scommettere sulla crescita anche dal punto di vista psicologico dell'attaccante: "Questa dev'essere una squadra capace di unire il nostro movimento calcistico. Mario è un giocatore particolare perché non ha mantenuto le premesse. Io ho fiducia in lui perché ha fatto bene negli ultimi anni. Chi viene in Nazionale deve fare il massimo e comportarsi bene. Ci siamo solo salutati, ci sarà tempo per parlarsi e confrontarsi. Di sicuro ora è un po' più grande e più maturo, ha due bimbi. Questo aiuta".
Che Italia vedremo in campo nelle prossime amichevoli
Gli infortuni costringeranno Mancini da ulteriori valutazioni. Quello che è certo è che le rotazioni saranno moltissime, anche perché i calciatori sono stanchi, dopo una stagione di grandi sacrifici. Un discorso che sarà esteso anche ai portieri: "Dobbiamo vincere perché siamo l'Italia, anche se sono amichevoli. Dobbiamo cercare di giocare bene. La rotazione sarà totale perché i giocatori sono stanchi, difficilmente qualcuno ne giocherà tre anche se stiamo già perdendo i pezzi per infortunio. Magari chiamiamo qualcuno dall'Under 21. I più giovani devono giocare contro Francia e Olanda, partite di livello. I portieri? Non ho titolari, devo conoscerli bene e vedendoli in allenamento. Ho tre ottimi portieri e ne ho altri da valutare. Devo conoscere tanti giocatori, ma nelle tre partite giocheranno tutti e tre".
Gli obiettivi della nuova Italia
Sicuramente non sarà facile per la nuova Nazionale, che rispetto al passato non potrà contare sul blocco di una squadra di club (egli ultimi anni è stata la Juve ad offrire all'azzurro diversi giocatori). Sarà fondamentale dunque amalgamare in fretta il gruppo: "Il blocco? Sarebbe stato più semplice, ma cercheremo di amalgamare bene il gruppo in fretta. Dobbiamo cercare di mantenere la condizione e se qualcuno è più stanco deve dirlo per evitare rischi. Cercheremo di risalire il ranking vincendo, ma credo che le amichevoli sono un handicap che abbiamo sempre avuto storicamente. Facciamo bene in queste tre partite per partire bene"