Mancini: “Lo scudetto con il City? Ho ancora i brividi. Al 92′ pregai la Madonna”
Non è un momento facile per la sua Inter. Roberto Mancini dopo un girone d’andata sorprendente che aveva fatto della sua squadra una delle candidate alla vittoria dello scudetto, è scivolato addirittura al 5° posto dopo la sconfitta con la Fiorentina. Meglio allora abbandonarsi ai ricordi magari, e in particolare a quelli piacevoli, legati alla conquista del titolo di campione d’Inghilterra nella stagione 2011/2012 con il Manchester City. Un’annata che si concluse in un modo davvero rocambolesco. Il City, a pari punti con lo United, ma con una migliore differenza reti, avrebbe dovuto vincere con il QPR davanti al proprio pubblico per vincere la Premier. A pochi minuti dal termine però la formazione di Mancini si ritrovava a sorpresa sotto per 1-2.
L’allenatore jesino in un’intervista esclusiva a Paolo Condò su Sky, ha raccontato le emozioni di quel finale che vide i citizens ribaltare il punteggio in extremis: “Noi andammo sotto con il Qpr e loro ad un certo punto rimasero in 10, per fortuna o per sfortuna perché, cosa che non accade mai in Inghilterra, si misero tutti dietro a difendere. Noi segnammo il gol del 2-2 al 92′ con Dzeko di testa, con l’arbitro che aveva dato 4 minuti di recupero. Nel momento in cui il Qpr riprese il gioco, il loro allenatore disse ai giocatori che l’altra partita era finita, che erano salvi, e loro, che stavano battendo una rimessa, invece di giocare la palla la tirarono avanti. Era il 92′ e qualcosa, ho ancora i brividi a raccontarlo. Io pregavo la Madonna e dicevo: ‘non è possibile che ci abbandoni proprio ora’. La palla arrivò a Balotelli, perché lui alla fine c’è sempre, e una palla quasi persa lui riuscì a darla in scivolata ad Aguero, che al 93′ e 30 secondi fece gol, quello decisivo”
Quella partita scatenò comunque molte polemiche visto che molti addetti ai lavori evidenziarono un rilassamento del QPR nel finale: “Aiutati? No, assolutamente. Se avessero giocato quel fallo laterale, probabilmente i minuti sarebbero finiti ma noi siamo stati bravi a giocare l’ultima azione e poi in Inghilterra nessuno ti regala niente. Nel QPR giocava il fratello di Rio Ferdinand tra l’altro”.