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Mancini: “Juve come una Mercedes. Alla Lazio prenderei Biglia, Anderson e Candreva”

Il tecnico alla vigilia della sfida contro la Lazio, vede i bianconeri, la Fiorentina e il Napoli favoriti nella lotta per il titolo. Una battuta anche sull’obiettivo di mercato Calleri: “E’ pronto per l’Italia”. Pioli crede nella possibilità per i biancocelesti di fare risultato a Milano.
A cura di Marco Beltrami
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“La Juve? E’ una Mercedes”. Ecco come Roberto Mancini considera i bianconeri, ritornati prepotentemente a lottare per lo scudetto, alla vigilia del match interno contro la Lazio.  Una sfida che i nerazzurri non dovranno steccare per proseguire nella loro cavalcata senza cedere ai facili entusiasmi: “Preoccupato per l’euforia eccessiva? Assolutamente no,  è la settimana che porta al Natale ma sono convinto che non perderemo la concentrazione per questo. È comunque una gara difficile: la Lazio ha valori non rispecchiati dalla classifica che ha”.

Lazio, ostacolo difficile. Il tecnico che si è operato al menisco per un piccolo infortunio, è consapevole del valore degli avversari, seppur questi ultimi non stiano trascorrendo un bel momento: “Chi toglierei a Pioli? Biglia è fondamentale, Anderson e Candreva sanno fare la differenza: ma non toglierei nessuno perché per il calcio è un bene che ci siano giocatori di valore in campo”.

Juve favorita numero uno. Ecco allora il punto sulle pretendenti al titolo, con Mancini che teme Juve, Inter e Napoli: “Sono più attrezzate di noi. Se noi siamo una 500 xl? La Juve è una Mercedes, una station wagon. Per raggiungere qualcosa di importante tutte le componenti che ruotano intorno alla squadra devono esserci ed essere in sintonia, se c'è armonia aiuta ad andare avanti, avere un gruppo sano, che ha fiducia è importante. E avere i tifosi pure. La Juve è tornata, ha fatto una serie di vittorie importanti che le ha fatto riguadagnare i punti persi, avevo detto che sarebbe tornata. Possiamo vincere il titolo? Non è un problema che ci poniamo, abbiamo un altro obiettivo che è la Champions, poi a marzo vedremo dove saremo. Dobbiamo migliorare molto, quando inizi la preparazione è diversa da prenderla a metà anno anche se poi averla conosciuta a novembre è stato un vantaggio. L'Inter deve stare nelle prime posizioni”.

Chiusura al mercato. Una battuta anche sul mercato, e in particolare su Calleri, accostato ancora all’Inter: “Se non abbiamo problemi coi nostri giocatori, magari qualcuno ci chiede di andare a giocare, non faremo nulla a gennaio. Per ora nessuno ce l'ha chiesto. Calleri? È un giocatore del Boca, di un certo livello, come tanti ha bisogno comunque di ambientarsi ma uno che gioca lì è come se giocasse nell'Inter o nella Juve, quindi sarebbe più pronto per il campionato italiano”.

Pioli ci crede. Stefano Pioli dopo aver raffreddato la sua panchina grazie al successo sull’Udinese, si aspetta un’altra grande gara dai suoi. L’obiettivo è quello di fare risultato sul campo della corazzata nerazzurra per dare una svolta alla propria stagione: “Conosciamo il valore dei nerazzurri, ma la squadra ci crede e vuole provare a fare il colpo. Giovedì abbiamo avuto un'iniezione di fiducia importante. Facile aspettarsi una gara complicata, contro un avversario che sembra imbattibile. Dovremo fare la migliore prestazione della stagione e siamo in condizione di farlo. La sfida contro l’Inter potrebbe essere quella della svolta, riuscire a fare risultato ci darebbe grande convinzione, prima della sosta e con una classifica che al momento piange. Ci potrebbe davvero dare molto per il nostro futuro. Contro l’Udinese, la squadra ha espresso grande ardore, mentre sulle qualità dei giocatori non credo ci siano dubbi. Giocando con aggressività possiamo fare risultato. E quando ci dice male, come successo anche giovedì sera quando siamo andati in svantaggio, possiamo anche reagire e rimontare".

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