24 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Mancini e Thohir separati in casa. E Icardi non gioca

Le parole del tecnico non dissolvono i dubbi sul futuro della panchina: “Sono qui, al mio posto, e come sempre lavoro per migliorare l’Inter. E spero che sia così anche per altri”. Contro l’Estudiantes finisce 1-1, Icardi si scalda ma non entra in campo ancora una volta.
A cura di Maurizio De Santis
24 CONDIVISIONI
Ansaldi scatta un selfie con Mauro Icardi
Ansaldi scatta un selfie con Mauro Icardi

Perché Icardi s'è limitato a fare riscaldamento sul terreno della Red Bull Arena e non ha messo piede in campo? Perché ‘Mancio' lascia filtrare ancora una volta le proprie perplessità rispetto alle rassicurazioni ricevute dalla dirigenza? Più che l'amichevole con l'Estudiantes (conclusa 1-1) a tenere banco in casa nerazzurra sono ancora una volta la situazione delicata della squadra e il malessere del tecnico (confermato, ma con lo spettro di De Boer che si agita sulla panchina), il rapporto gelido tra l'allenatore e l'attuale presidente, le incertezze sul mercato e il rischio di perdere pezzi importanti della rosa (il Napoli non ha ancora mollato la presa su Maurito, ufficialmente non al top della condizione e assente per un dolore alla spalla).

Mai parlato di dimissioni – afferma Mancini alla Gazzetta -. Sono qui, al mio posto, e come sempre lavoro per migliorare l'Inter. E spero che sia così anche per altri. Le parole di Thohir? Io faccio l'allenatore, lui fa il presidente e può dire ciò che vuole. Candreva? E' un giocatore della Lazio. La partita? Abbiamo giocato molto bene nel primo tempo, potevamo fare almeno tre gol. Poi siamo calati, anche perché abbiamo pochi giocatori, a parte i ragazzini, e la fatica inizia a farsi sentire.

La partita: 1-1 dell'Inter contro l'Estudiantes

Cinque minuti e i nerazzurri vanno subito in vantaggio sull'asse Jovetic, Palacio con Nagatomo che finalizza l'azione. L'Estudiantes non affonda i colpi, la manovra e lenta e ‘Mancio' – considerata la buona intesa di Melo e Kondogbia – si gode l'ottimo lavoro svolto sulle corsie esterne dal giapponese e da Biabiany. Il montenegrino è ispirato sfiora il 2-0, poi si esibisce in semi-rovesciata ma la fortuna non gli è amica (la deviazione di Palacio spedisce la palla sopra la traversa).

Note liete e altrettante dolenti. Le solite pecche dell'Inter rimettono in corsa gli avversari: poca efficacia in zona gol, meccanismi tattici non perfetti a centrocampo  e qualche ingenuità di troppo come in occasione del pareggio: De Sabato, tutto solo in area, segna di testa sulla punizione di Cavallaro. La girandola dei cambi fa il resto, assieme al caldo e all'umidità che costringono le squadre a tenere bassa l'intensità del gioco e a cercare di più il palleggio. L'Inter si abbassa troppo e va in sofferenza, Handanovic fa gli straordinari e dice no a Rodriguez. Imbottiti di ragazzini della Primavera (Pinamonti, Della Giovanna e Bakayoko), i nerazzurri chiudono il test senza patemi. Ma non è questa la cosa più importante per adesso.

https://www.youtube.com/watch?v=tKUhR3TWyuc
24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views