Mancini divorzia dalla moglie: dovrà pagare un assegno mensile da 40mila euro
Tra Roberto Mancini e Federica Morelli è finita da tempo. Unione dalla quale erano nati i 3 figli della coppia (Filippo, Andrea e Camilla). Separazione, divorzio, udienze in tribunale, scartoffie e alimenti, la legge e la decisione di un giudice sono tutto quel che resta di un matrimonio durato 25 anni. Assieme all'amore è svanito tutto, sul tavolo restano i conti da pagare, ovvero gli alimenti che il tecnico dell'Inter dovrà versare come stabilito in aula: un assegno mensile di quarantamila euro da corrispondere alla ex consorte, è quanto ha sancito il presidente del tribunale di Ancona, Mario Vincenzo D'Aprile, in seguito alla prima udienza nel procedimento di separazione che risale allo scorso mese di novembre. E' da quella data, infatti, che Mancini sta versando la somma alla ex moglie, e dovrà continuare a farlo, in via provvisoria, fino a quando non verrà pronunciata la sentenza definitiva: 40 mila euro sono molto più dei 2.500 euro mensili che inizialmente sarebbero stati offerti da Mancini.
A comparire davanti al giudice Valentina Rascioni in occasione della prima udienza di merita c'erano solo gli avvocati in rappresentanza del tecnico jesino e della ex consorte, Morelli. Un'udienza definita interlocutoria considerata la presentazione da parte dei legali delle istanze istruttorie (che verranno prese in esame e valutate nella prossima convocazione in aula già fissata per maggio) e un'eccezione sollevata sulla competenza territoriale del procedimento.
Dal tribunale al campo, sono giorni intensi per l'allenatore dell'Inter che martedì sera è stato protagonista del duro sfogo nei confronti di Maurizio Sarri per le espressioni razziste e omofobe che gli avrebbe rivolto durante la gara di Coppa Italia giocata al San Paolo. "Mi ha chiamato frocio, mi ha dato del finocchio – ha ammesso Mancini ai microfoni della Rai -. Persone come lui sono una vergogna, nel mondo del calcio nemmeno dovrebbero esserci".