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Malagò pronto a entrare in Figc: “Toccato il fondo, serve coinvolgere gente di calcio”

Maldini, Albertini, Costacurta e (forse) Gigi Buffon i nomi ‘di campo’ che possono far parte della squadra scelta da Malagò per ricostruire il calcio italiano dalle fondamenta dopo il flop mondiale, il fallimento delle elezioni federali e la necessità di commissariare il movimento.
A cura di Maurizio De Santis
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Litigioso e incapace di rigenerarsi. Dalle dimissioni dell'ex presidente della Figc, Tavecchio, al mancato accordo nell'assemblea elettiva: è la dimostrazione che nulla è cambiato e per sbloccare la situazione d'impasse il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che aveva chiesto ai 3 candidati in lizza (Sibilia, Gravina, Tommasi) un passo indietro e il rinvio delle urne, interverrà personalmente per commissariare sia la Federazione sia la Lega. Tra le pieghe del suo piano di rilancio figurano nomi ‘di campo' (da Costacurta quale sub-commissario a Maldini come dirigente di spicco a Casa Italia oppure Albertini e Gigi Buffon), uomini di fiducia (su tutti, Roberto Fabbricini) e soprattutto una visione progettuale chiara: coinvolgere gente di calcio, come ammesso nell'intervista rilasciata al Tg1.

Quando uno arriva ad un livello che non può andare sotto, non può peggiorare, si è toccato il punto zero si deve ripartire, questo paradossalmente, se le cose le fai bene, può portare invece delle energie nascoste, puoi riscoprire una serie di entusiasmi che erano stati accantonati.

Malagò farà tabula rasa. Del resto, cosa c'è da salvare rispetto alla gestioni passate? Lo stato dell'arte è sotto gli occhi di tutti, non c'è altra soluzione al commissariamento della Figc e anche della Lega di Serie A.

Storicamente, in genere, è o il presidente o il segretario generale del Coni che si assumono questo incarico, che devono prendere questa responsabilità sulle spalle. Sarà giusto, indispensabile, doveroso, coinvolgere persone di calcio. Buffon? Ma certo, per tanti motivi, però se facciamo oggi questo nome facciamo confusione. Gigi sta facendo oggi l'atleta, il portiere. Parliamo di gente che è disponibile, che ha le caratteristiche per dare un valore aggiunto, quella credibilità di cui abbiamo molto bisogno.

Porre le basi per il rinnovamento e poi c'è una priorità segnata in agenda, scegliere il prossimo commissario tecnico della Nazionale che per adesso resterà affidata a Gigi Di Biagio quale traghettatore. Mancini, Conte, Ranieri e forse Ancelotti fanno parte della rosa dei candidati (con l'attuale allenatore dello Zenit che sembra favorito al momento). C'è l'imbarazzo della scelta, dice Malagò.

Forse in Italia, in questo momento, non abbiamo degli eccezionali giocatori, o quanto meno ne abbiamo meno rispetto a quelli che ci sono stati nelle generazioni precedenti, ma quanto ad allenatori mi sembra che abbiamo l'imbarazzo della scelta, uno meglio dell'altro.

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