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Maglie rotte, Shaqiri: “Spero che lo sponsor non produca preservativi”

Sette maglie della Svizzera si sono strappate durante la partita con la Francia. L’ex attaccante dell’Inter sfotte lo sponsor tecnico e sul web piovono commenti sarcastici. La multinazionale tedesca ha riconosciuto il “lotto” difettoso e ha fatto le sue scuse alla nazionale elvetica.
A cura di Alessio Morra
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Il match tra Svizzera e Francia non è stato, per usare un eufemismo, spettacolare. D’altronde lo 0-0 finale era quasi prevedibile. Il punto stava bene a Petkovic, che così avrebbe avuto garantito il secondo posto, e pure a Deschamps, che così ha ottenuto il primato. Di emozioni ce ne sono state poche: le due traverse francesi (di Pogba e Payet), il pallone che si è aperto dopo un tacco di Behrami e le impressionanti, nonché clamorose, rotture delle maglie dei calciatori svizzeri.

Nei novanta minuti addirittura sette maglie di giocatori rosso-crociati si sono strappate. Nell’ordine sono stati costretti al pit-stop per la sostituzione della magliette Mehdmedi, Embolo, Dzemaili, Schaar, Behrami e Xhaka, che per due volte ha visto strapparsi la sua maglia con il numero 10 stampato sulle spalle. Rapidamente sono state fatte rapide ironie. Il web si è scatenato, ma anche un calciatore di Petkovic, forse quello più rappresentativo, l’ex Inter Shaqiri ha scherzato a fine partita: “Spero che il nostro sponsor, la Puma, non si metta a fabbricare preservativi”. Mentre Gary Lineker, sempre assai presente sui social network, su Twitter, ricordando anche la rottura del pallone, ha scritto: “Le magliette della Svizzera si rompevano come fossero di carta, il pallone si è sgonfiato, non si può più contare sull’efficenza tedesca”. La Germania è sempre nei pensieri dell’ex bomber inglesi che coniò una frase passata alla storia: “Il calcio è un gioco semplice, ventidue uomini rincorrono un pallone e alla fine vince sempre la Germania”.

Le magliette della Svizzera si sono strappate in più di un’occasione. Il motivo è da ricercare nella nuova tecnologia chiamata, ACTV Thermo-R Technologie sviluppata dalla Puma, che grazie a delle microcapsule dovrebbe permettere ai calciatori di mantenere una temperatura corporea ottimale durante la partita, migliorandone così le prestazioni. Ma l’innovativo materiale però non si è mostrato all’altezza e non ha retto alla battaglia contro i francesi. Dalla azienda produttrice, però, le scuse non sono tardate ad arrivare. La multinazionale tedesca ha infatti ammesso che le maglie erano difettose e ha "circoscritto" il problema ad un "numero limitato di maglie, realizzate in Turchia". La Puma ha spiegato che questo lotto di magliette, capitato sfortunatamente alla nazionale svizzera, sono state realizzate con dei filati che si possono danneggiare se "la combinazione di calore, pressione e tempo non è adeguatamente controllata".

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