Lustig insulta i tifosi italiani, in Svezia finisce nel mirino della critica

I fischi dei tifosi italiani all'inno nazionale svedese sono stati una macchia rispetto alla splendida coreografia inscenata a San Siro e all'affetto mostrato nei confronti della Nazionale in un momento difficile e molto delicato. Gigi Buffon, capitano della Nazionale e della Juventus, ha preso posizione rispetto all'episodio replicando con un applauso e un'espressione determinata del viso come a dire: non ci sto a questo gioco al massacro, la rivalità sportiva è un conto ma perdere il rispetto dell'avversario è altro ancora.

Per quel gesto il numero uno Azzurro ha riscosso consensi ed è stato apprezzato anche dagli scandinavi che a fine gara gli hanno stretto la mano e rivolto incoraggiamenti dopo la cocente delusione. In lacrime, consapevole d'aver visto sfumare l'ultima occasione di partecipare a un Mondiale, ha salutato tutti e ci ha messo la faccia mostrando grade cuore e spalle larghe, coraggio nell'assumersi le proprie responsabilità mentre il ct Ventura e il presidente Tavecchio si defilavano.

Lo ha fatto anche Mikael Lustig, il difensore della nazionale svedese e del Celtic, che non è passato inosservato per la reazione avuta di fronte alla palese mancanza di rispetto da parte dei tifosi italiani: in risposta ai fischi fragorosi che hanno in parte coperto l'esecuzione dell'inno, ha urlato "Jävla fittor är dom", qualcosa di molto simile al ‘fuck you' inglese.

Per quanto ne abbiamo compreso l'impulsività, in patria però hanno condannato quella parolaccia ed è finito nel mirino dei media per quel linguaggio scurrile che ha portato alcuni giornalisti a chiamare in ballo perfino la moglie del calciatore per chiederle se usasse quelle espressioni anche al di fuori dal rettangolo verde.  Anche questo fa parte delle cose da dimenticare di una partita che ha visto gli Azzurri soccombere (lo 0-0 li ha di fatto estromessi dal Mondiale).