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Lo svedese Rohden al Mondiale ma a Crotone fa panchina

Dopo 60 anni l’Italia non giocherà i Mondiali di calcio. La delusione è stata enorme, l’esonero di Ventura la prima conseguenza. Le tante critiche, e le tante proposte per il futuro del movimento, hanno quasi nascosto il valore tecnico della Svezia, qualificatasi con onesti giocatori che fanno panchina con squadre italiane di seconda fascia o addirittura, come nel caso del bomber Berg, giocano negli Emirati.
A cura di Alessio Morra
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Le lacrime di Buffon, le scelte (incomprensibili) di Ventura, l’esonero del c.t., la scelta del successore e soprattutto la posizione di Tavecchio sono stati tra i ‘trend topic’ degli ultimi giorni. D’altronde erano 60 anni che l’Italia non saltava un Mondiale. E mentre qualcuno più speranzoso pensa al ripescaggio e tanti altri pensano al futuro del nostro calcio, è passato quasi sotto silenzio il valore tecnico della Svezia, che non sarà una squadra di Lega Pro, come aveva detto il tecnico della Ternana Pochesci, ma che di sicuro non è ricca di stelle.

Rohden in campo nel playoff Italia-Svezia e panchinaro in Crotone-Genoa

Marcus Rohden è forse l’esempio perfetto per far capire che gli azzurri sono stati buttati fuori da una squadra di seconda fascia. Questo esterno ventiseienne è stato convocato dal c.t. Andersson, che nel playoff di ritorno lo ha buttato nella mischia nel secondo tempo. Con merito ha potuto festeggiare la qualificazione, ma quando è tornato a Crotone, ha capito e soprattutto ha saputo che sarebbe partito dalla panchina nel match con il Genoa. Perché Nicola gli preferisce altri giocatori. Massimo rispetto per Rohden e per tutto il Crotone, che in modo meraviglioso e insperato è riuscito a salvarsi lo scorso anno, ma più di una riflessione questa panchina dovrebbe farla fare a tutto il movimento. Su 11 presenze sono stati 673 i minuti giocati (2 gol all'attivo): score dignitoso e nulla più.

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Gli ‘italiani’ e il resto del mondo

Perché se si pensa al calcio in Svezia naturalmente il primo nome che salta alla mente è Zlatan Ibrahimovic, ma il 10 dello United con la nazionale non gioca più. I suoi eredi sono giocatori che si impegnano tanto, hanno ottenuto un grande risultato, ma che certo non possono vantare carriere stellari. Krafth, che ha giocato il playoff d’andata, milita nel Bologna ma quando c’è Torosidis fa panchina. Granqvist, il capitano, tra Bologna e Genoa non ha lasciato un ricordo memorabile. Mentre Ekdal in Serie A, con l’eccezione di una tripletta all’Inter, non ha brillato particolarmente in Italia. Il bomber svedese Berg invece giocherà i Mondiali da calciatore dell’Al-Ain.

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