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Lo scambio Cassano-Pazzini è cosa fatta. Il mercato rossonero riparte dal “Pazzo”

Mancano solo gli ultimi dettagli (firme e visite mediche, attesi per oggi) per rendere ufficiale il clamoroso scambio tra le due milanesi. Un colpo ad effetto per Inter e Milan, specialmente per i rossoneri che devono necessariamente rinforzarsi e riaccendere l’entusiasmo della tifoseria.
A cura di Alberto Pucci
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Cassano e Pazzini

Gemelli diversi – Ciò che fino a qualche giorno fa sembrava impensabile, ieri si è invece realizzato grazie al lavoro di dirigenti, procuratori e, ovviamente, della disponibilità dei due giocatori in questione. Cassano all'Inter, Pazzini al Milan: da oggi gli ex gemelli del gol blucerchiati, cominciano ufficialmente una nuova avventura. E' stata una giornata frenetica per Galliani e Moratti che, insieme a Tullio Tinti e Beppe Bozzo (i procuratori), hanno perfezionato l'accordo e preparato, nella notte, il contratto sul quale FantAntonio ed il Pazzo dovranno, presumibilmente nella giornata di oggi, mettere le firme. Antonio Cassano lascia così il Milan dopo neanche due stagioni. Una scelta incoerente quella del barese che dopo aver promesso amore eterno al Milan ed alla sua dirigenza, che lo aveva riportato nel "grande calcio" dopo la bufera con Garrone e la Sampdoria, è tornato a vestire i panni del Cassano "old style", picchiando i piedi per terra e protestando per le partenze di Ibra e Thiago Silva, dimenticando tutto ciò che la società rossonera ha fatto per lui negli ultimi mesi, subito dopo lo spavento dell'ischemia.

“ Restare al Milan? Non lo so, io un'idea ce l'ho ma la tengo per me! ”
Antonio Cassano
Spiace constatarlo (anche perchè Antonio sembrava davvero maturato e cresciuto) ma, il talento di Bari vecchia, ha davvero peccato di ingratitudine verso tutto l'ambiente milanista, già in fermento per un calciomercato che continua a lasciare perplessi. Fuori un "matto" ("Se faccio qualcosa di errato qui, sono davvero da rinchiudere in manicomio" – Cassano cit.), dentro un "Pazzo".  Dopo la cessione di Ibra, il Milan riacquista, così, un pò di peso in attacco: reparto che andava (e che andrebbe ancora) rinforzato. Non basta, infatti, la dote di gol di Pazzini per sostituire lo svedese. Alla rosa di Allegri servirebbe anche un altro tipo di attaccante, e non solo per una questione numerica. Con Pato ancora lontano dalla condizione ottimale (al "Berlusconi" si è visto un deciso peggioramento rispetto alle apparizioni verdeoro olimpiche), ed El Shaarawy ancora "acerbo", a Massimiliano Allegri rimane il solo Robinho da schierare in attacco. Un panorama desolante se pensiamo anche alla "stazza" dei tre in questione che, evidentemente, nulla hanno a che fare con i quasi due metri del capocannoniere dello scorso anno.

Vorrei, ma non posso – A dieci giorni dalla chiusura del mercato, quindi, il Milan si ritrova con un Pazzini in più e con i soliti interrogativi che, dal giorno delle famose partenze e addii, tutti i tifosi ed operatori di mercato avevano fatto presente alla società di Via Turati. Chi sostituirà Thiago Silva? Chi Ibrahimovic? Domande per le quali Galliani sta cercando risposte e per le quali sta "montando", giorno dopo giorno, la protesta della tifoseria. Quel grido di dolore, durante Milan-Juventus, intonato dalla curva ("Berlusconi compraci un campione"), è sintomatico dell'attesa (snervante) e della fiducia (a tempo) che i tifosi del Diavolo, stanno concedendo alla dirigenza. Un atto di fede, specialmente nei confronti di colui che, negli ultimi giorni di mercato, ha sempre saputo sorprendere tutti, piazzando colpi clamorosi. Il problema di Adriano Galliani, però, è che quest'anno il budget sembra davvero limitato e che, gli altri club, non sembrano propensi ad accettare proposte creative. Vuoi Kakà? Servono soldi. Vuoi Matri? Idem, come sopra. Il Milan vorrebbe (eccome) riportare il brasiliano sotto la Madonnina (ammesso che serva davvero e che sia integro), ma a queste condizioni non può. Massimiliano Allegri vorrebbe il suo pupillo Matri, già allenato a Cagliari, ma davanti alla richiesta juventina, è costretto ad inventarsi Boateng centravanti, per sopperire alla carenza di peso in attacco. La situazione è complessa e difficile e a Milano, sponda rossonera, si augurano che l'operazione Pazzini possa finalmente dare il via al mercato milanista. Servirebbero tre giocatori forti (uno per reparto) per affrontare campionato e Champions League senza patemi. Tre "player" (anche senza il "top") in grado di colmare il vuoto cosmico lasciato da quella dozzina di campioni che hanno lasciato Milanello e che hanno, inevitabilmente, costretto il Milan a ripartire da zero. In mezzo ad un mare di dubbi e quesiti, ci sono due certezze che fanno ben sperare i tifosi rossoneri: la famosa "zona Galliani" (alias: le ultime ore di mercato) e la tendenza, dell'a.d. rossonero, a bluffare davanti a taccuini e telecamere. E' poca roba per tenere viva la passione ma, in tempi di crisi come questo, meglio poco che niente!

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