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Udinese, Napoli, Roma e Inter a caccia di un posto in Europa

Udinese, Napoli, Roma e Inter. Tutte alla conquista di una piazza europea per la prossima stagione: a 7 turni dalla fine e con scontri diretti all’orizzonte, nulla è perduto. E con i partenopei in finale di Coppa Italia, è fondamentale arrivare anche sesti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Lotta per l'Europa Lazio terza

Lazio, un 3° posto da difendere – Se Juventus e Milan stanno giocandosi da sole lo scudetto 2011-2012, dietro la bagarre è servita. Con una piccola eccezione, la Lazio che, grazie alla vittoria 3-1 sul Napoli, ha allungato sulle dirette avversarie per la strenua difesa di un terzo posto che vorrebbe dire preliminari di Champions League, un lasciapassare fondamentale per costruire in prospettiva qualcosa di importante e duraturo. Adesso, per la formazione di Reja i punti da gestire sulla quarta in classifica, l'Udinese, sono tre. Pochini, in vista degli ultimi 7 turni di campionato, ma sufficienti per dimostrare che il pass più importante spetta proprio ai capitolini che, dall'inizio di stagione, hanno sempre veleggiato nelle acque dell'alta classifica. Il calendario è abbastanza buono con la Lazio che, dopo la Juve, affronterà il Novara in trasferta e il Lecce all'Olimpico, per poi confrontarsi con l'Udinese al Friuli, con il Siena, l'Atalanta e, all'ultima, all'Olimpico con l'Inter. Se uscirà indenne da Torino e farà bottino pieno nelle successive due gare, il terzo posto non dovrebbe sfuggire.

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Udinese, rincorsa col fiatone – L'Udinese si dovrà concentrare per non perdere il treno dell'Europa League. Ammainata la vela da battaglia per la sfida di Champions, Francesco Guidolin sta conducendo in porto l'ennesima stagione da protagonista, provando a giocarsi tutte le carte a propria disposizione in un confronto impari con avversarie che hanno maggiori qualità tecniche ma soprattutto una rosa con molti più petali dei friulani. Davanti agli ultimi importanti infortuni, l'Udinese non può far nulla più di quanto stia già facendo. E' quarta, a tre punti dalla Champions e a quattro dal sesto posto che vorrebbe significare l'esclusione dalle Coppe. Un sesto posto occupato oggi dalla Roma, prossima avversaria dei bianconeri che nel match dell'Olimpico dovranno avere la lucidità di gestire due risultati utili su tre: una vittoria esterna sarebbe benedetta e vorrebbe dire chiudere definitivamente i conti con la Roma, ma anche un pareggio sarebbe ottimale, lasciando le distanze inalterate ma con un turno in meno da giocare.
Il calendario dirà sin da subito se l'Udinese ha ancora le forze psicofisiche per reggere fino alla fine. La sfida imminente dell'Olimpico contro la Roma sarà un match-test fondamentale anche in vista dell'incontro successivo, in casa, con l'Inter in una partita che ha tutta l'aria di un altro scontro-spareggio per l'Europa. Altra gara determinante, il 28 aprile, al Friuli contro la Lazio alla quart'ultima di campionato: lì si deciderà il destino bianconero.

Napoli:  Europa sì, ma con la Champions – Il Napoli, certo di una presenza europea per aver già conquistato la finalissima di Coppa Italia contro la Juventus oramai confermata in zona Champions, ha come obiettivo primario, il sorpasso alla Lazio, terza forza in classifica. Il Napoli, eliminando il Siena ed entrando in finale di Coppa Italia, ha infatti liberato una poltroncina per l’Europa League. Visto che l’altra finalista è la Juventus, che a meno di crolli giocherà la Champions, e visto che il Napoli è al momento quarto in classifica, e a meno di crolli rimarrà nelle prime posizioni, il sesto posto diventa con ogni probabilità valido per un pass Uefa.
I punti di distanza dal terzo posto, però, sono diventati sei dopo la sconfitta nello scontro diretto in casa dei capitolini. Tanti punti, non troppi, ma a sette giornate dalla fine sarà imperativo non sbagliare più un colpo se si vuole puntare all'Europa che conta, altrimenti bisognerà accontentarsi dell'Europa League. Già nel prossimo turno, l'occasione è ghiotta: la Lazio sarà impegnata a Torino contro la capolista Juventus che non potrà permettersi se non un solo risultato – la vittoria – per tenere a debita distanza il Milan. Se così fosse, la Lazio resterebbe ferma a quota 54 e in caso di un successo partenopeo al San Paolo contro l'Atalanta i giochi si riaprirebbero subito.
Il calendario appare favorevole ai partenopei: da qui fino alla fine l'unico scoglio da evitare è il match all'Olimpico con la Roma (28 aprile), poi Lecce e Bologna (in trasferta) e Novara, Palermo, Siena (in casa).

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Roma, un progetto in cui non crede nessuno – Luis Enrique non ha avuto mezzi termini: "Non siete uomini" ha sbottato il tecnico spagnolo a fine gara, persa, a Lecce per 4-2. Una sconfitta pesante e imbarazzante proprio per il modo in cui è maturata, con i giallorossi mai in partita e con un risultato che sarebbe potuto essere anche più pesante se Bojan prima e Lamela poi, nei minuti conclusivi del match non avessero segnato le due reti della bandiera. Un'involuzione allarmante, una mancanza di gioco, di idee ma soprattutto una evidente difficoltà atletica nel tenere 90 minuti a ritmi elevati. Così, come da inizio stagione ma con sempre meno scusanti, la Roma naviga nelle acque agitatissime che rischiano di escluderla dalla Zona Coppe. Sarebbe un fallimento pesante per una società la cui proprietà americana ha già investito pesantemente e ha in mano un progetto che prevede una lenta ma graduale ripartenza per tornare ad essere protagonista. Oggi, in quel progetto sembra crederci solamente Luis Enrique e il club, mentre i giocatori non dimostrano alcun interesse: è per questo che i giallorossi, malgrado la classifica li tenga ancora in gioco, appaiono come i meno pronti al rush finale.
Il calendario non sorride ai giallorossi che avranno nei primi 7 turni, ben tre scontri diretti con l'Udinese e il Napoli (in casa) e la Juventus (in trasferta). Sarà la squadra di Luis Enrique ad avere il proprio destino nelle mani: se dimostrerà di valere, non avrà problemi a conquistare l'Europa, altrimenti il progetto sarà completamente da rivedere.

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Inter, speranza nel 6° posto – Infine, l'Inter. Finchè la matematica non escluderà gli uomini di Stramaccioni dalla corsa, ci sarà posto anche per i nerazzurri in questo finale di stagione, soprattutto se il Napoli resterà in Zona Europa League, . La vittoria pirotecnica con il Genoa 5-4 aveva già evidenziato tutte le lacune di una squadra che non può essere rimessa completamente in sesto da un giorno all'altro. E il pareggio di Trieste con il Cagliari 2-2 aveva confermato questa tendenza, dando verdetti sempre più chiari: Forlan non appare essere all'altezza della situazione, Zarate – con un briciolo di fiducia – sembra riuscire a fare meglio, in mezzo al campo il mix tra vecchi e nuovi può essere l'alchimia giusta. Ma i problemi restano: la difesa continua a prendere gol che non dovrebbe e in attacco – a parte l'ottimo ritorno di Diego Milito sempre a segno nelle ultime gare – non segna più nessuno. Senza attendere l'acciaccato Sneijder, Stramaccioni proverà contro il Siena il rientrante Alvarez e un'Inter all'"argentina" (ben 7 i giocatori in campo dall'inizio) per dare un minimo di continuità ai risultati.
Il calendario è il più difficile di tutti e la speranza dell'Inter è che alla fine, sia valida anche la sesta piazza per entrare in Europa. I match interni con il Siena e il Cesena e la trasferta di Parma sembrano le uniche gare senza tante incognite, ma il resto è da brividi. L'Inter andrà a Udine, a Firenze e a Roma (contro la Lazio). Nel mezzo, il derby contro il Milan alla penultima giornata. Allacciatevi le cinture…

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