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Lazio, Tare aggiusta il tiro: “Nessun pregiudizio, solo inesperienza arbitrale”

Il dg biancoceleste spiega il forte concetto espresso nell’immediato dopo partita contro l’Inter: “Non pensiamo alla malafede e non ce l’abbiamo con Massa: hanno però sbagliato tutti e questo significa che dal Palazzo ci vuole maggiore attenzione per le gare più delicate”
A cura di Alessio Pediglieri
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LIVORNO, ITALY – APRIL 27: President of SS Lazio Claudio Lotito (R) and general manager Igli Tare during the Serie A match between AS Livorno Calcio and SS Lazio at Stadio Armando Picchi on April 27, 2014 in Livorno, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
LIVORNO, ITALY – APRIL 27: President of SS Lazio Claudio Lotito (R) and general manager Igli Tare during the Serie A match between AS Livorno Calcio and SS Lazio at Stadio Armando Picchi on April 27, 2014 in Livorno, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La rabbia è stata tanta e Igli Tare l'ha convertita in uno sfogo a caldo che ha colpito in volto la sfera arbitrale italiana con dichiarazioni ai limiti dell'inchiesta federale. Il dirigente biancoceleste ha digerito malissimo la sconfitta interna contro l'Inter maturata da due espulsioni e gol dubbi che hanno piegato le resistenze della Lazio di Pioli, oggi terza in classifica e incapace di realizzare il controsorpasso alla Roma a due turni dal derby. Poi, con maggior calma, anche per stemperare un clima che altrimenti diverrebbe rovente in modo eccessivo il dg dei capitolini ha corretto il tiro: nessun pregiudizio o pensieri di malafede negli arbitri, ma una constatazione della mancanza  d'esperienza da parte di alcuni di loro

La rettifica, anche se in sostanza viene ribadito il concetto per intero, arriva in diretta tv, durante la trasmissione sportiva ‘Tiki Taka' dove Igli Tare spiega meglio le sue parole che hanno fatto gridare allo scandalo: "La rabbia è passata ma è aumentata l'amarezza. Non è una questione di episodi: la partita era molto importante per la Lazio e la terna non si è dimostrata all’altezza. Sono tanti gli episodi che ci hanno lasciato perplessi. Alla fine abbiamo cercato di chiarirci con gli arbitri ma non abbiamo chiarito molto. Avevamo cominciato bene e poi abbiamo visto tutti che ci sono stati degli episodi che hanno cambiato l’andamento dell’incontro, tutti episodi contro di noi. Questo non significa che pensiamo che ci sia malafede. Noi crediamo nella buona fede, tutto il movimento calcio deve crederci dopo quello che è successo negli ultimi anni. Ma un contributo deve arrivare anche dal Palazzo che deve capire che alcune partite sono più importanti di altre e necessitano di terne più esperte. Non ce l’abbiamo con Massa, anche perché è stato tutto il gruppo a commettere degli errori".

La posta in gioco è altissima, si chiama Champions League e in palio ci sono dai 25 ai 40 milioni di euro. Mica briciole di questi tempi, e soprattutto la possibilità di confrontarsi con il calcio che conta dopo lunghi anni di assenza: "La corsa Champions? La cosa che conta è che è tutto nelle nostre mani. È importante vincere contro la Sampdoria e presentarci al derby in casa, se dovesse vincere anche la Roma, con l’attuale svantaggio di un punto. Poi vedremo: Champions o meno, questa Lazio ha fatto un’annata stupenda. Ricordiamoci che siamo anche in finale di Coppa Italia”.

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