Lazio, l’ex Dell’Anno rinviato a giudizio per estorsione a Paolo Negro

Non è coinvolta la società di Claudio Lotito, che si sta godendo il successo di Firenze. Premessa giusta e necessaria. Ma sullo sfondo c'è la Lazio perché la brutta vicenda riguarda due icone della squadra a cavallo degli anni '90 e che oggi si stanno confrontando come avversari in aule di tribunale per presunte questioni legate a ricatti e ed estorsioni attorno al mondo della scommesse. I due ex celesti sono il centrocampista Francesco Dell'Anno e il difensore Paolo Negro.
Nulla di certo ma l'ombra del calcioscommesse sullo sfondo che intorbida tutto. Siamo nel 2011, Francesco Dell'Anno ha già appeso gli scarpini al chiodo, Paolo Negro si è appena ritirato dall'attività salutando la società capitolina. In quel periodo Negro veniva invitato ad incontrare, presso il circolo ‘Olgiata Fitness', diverse persone tra le quali Dell'Anno e altre cinque persone (identificate agli atti quali Valentino Aliberti, Marco Fardellotti, Andrea Caprinozzi, Filippo Fazioli ed Emanuele Fois). In questi frangenti, Paolo Negro asserisce di aver subito minacce dirette col fine di chiedergli i soldi affinchè non venisse screditato con la menzogna su una combine da lui organizzata relativamente alla partita Siena-Lazio della stagione 2006-2007.
Il tutto però è andato dritto sulle scrivanie di un tribunale, quello di Roma di Piazzale Clodio, dove il difensore ha denunciato il tutto inguaiando l'ex centrocampista anche di Udinese e Inter. Le indagini degli inquirenti hanno portato a credere che anche Dell'Anno fosse complice degli estorsori, facendo da tramite fra loro e Negro e da qui il suo rinvio a giudizio. Che è stato deciso in queste ore davanti all'ultima deposizione. Attraverso la quale Dell'Anno ovviamente ha smentito tutto.
Il centrocampista ha dato la propria versione dei fatti, completamente differente: "Potrò dimostrare la mia assoluta estraneità rispetto a questa triste vicenda nella quale mi sono trovato coinvolto. Dalle intercettazioni risulterà chiaro come anch'io sia stato una vittima, destinatario di telefonate minatorie ".