L’avvocato del Palermo: “Richieste Procura assurde, abbiamo sempre giocato lealmente”
Il Palermo ha rinunciato al sogno della matematica promozione in Serie A. La squadra rosanero dovrà guadagnarsi sul campo la massima Serie attraverso i playoff, nella speranza che i risultati non vengano resi vani dal giudizio del tribunale federale, con il procuratore Pecoraro che ha chiesto la retrocessione in Serie C per un un presunto falso in bilancio messo in atto dalla società siciliana al fine di ottenere l’iscrizione ai campionati della squadra. L'avvocato del club siciliano Tony Gattuso si è detto sereno, ritenendo "assurde quanto ingiuste per la squadra, i tifosi e la città intera" le richieste della Procura
Perché il Palermo rischia la retrocessione in Serie C
Il procuratore federale Giuseppe Pecoraro nel corso dell'udienza svoltasi presso il Tribunale Federale Nazionale di Roma ha chiesto che il Palermo venga punito con l'ultimo posto in classifica e la conseguente retrocessione in Serie C. Il motivo? Un presunto falso di bilancio messo in atto dalla società siciliana al fine di ottenere l’iscrizione ai campionati della squadra. A completare la richiesta anche l'inibizione per cinque anni con richiesta di preclusione per l'ex patron rosanero Maurizio Zamparini e per Anastasio Morosi: a quel tempo presidente del Collegio sindacale. Due anni di inibizione sono stati inoltre chiesti per Giovanni Giammarva: ex presidente del Consiglio di Amministrazione del club rosanero. Gli avvocati del Palermo hanno chiesto l'inammissibilità del procedimento.
L'avvocato del Palermo è fiducioso e difende l'operato del club
A rompere il silenzio per il club siciliano ci ha pensato l'avvocato Tony Gattuso, legale del Palermo Calcio ed ex avvocato di Maurizio Zamparini che non ha usato mezzi termini nei confronti della Procura Federale: "Sono e rimango sereno sul giudizio del tribunale federale che non può che rigettare le richieste della Procura Federale, che ritengo assurde quanto ingiuste per la squadra, i tifosi e la città intera". Entrando nello specifico, il legale ha dichiarato: "La operazione Mepal Marchio è sempre stata trasparente e non nascosta puntualmente indicata nelle comunicazioni sociali e nei bilanci. Il Palermo Calcio ha già incassato quasi 25.000.000 di euro quindi per una cifra superiore alla presunta falsa plusvalenza; la nuova proprietà ha garantito il pagamento entro la naturale scadenza della restante quota ed il marchio è tornato in proprietà degli attuali azionisti del Palermo, tanto che al 30 giugno la società' avrà saldato tutti i suoi debiti e potrà contare su un invidiabile patrimonio e capitale sociale. Il tribunale fallimentare ha convalidato con perizie approfondite la regolarità delle operazioni contestate dalle procure".
Il Palermo ha sempre giocato lealmente, parola dell'avvocato Gattuso
Gattuso ha difeso la posizione e l'operato del Palermo che ha giocato a suo dire sempre con realtà in campo e fuori: "La Procura federale con una tempistica molto dubbia nei tempi e nei modi, oggetto di precise eccezioni e contestazioni della difesa, ha recuperato acriticamente le originarie accuse della Procura ordinaria, senza neanche depurarle da tutte quelle contestazioni che già nei giudizi fallimentari e cautelari sono state ritenute infondate ed insussistenti. Il Palermo Calcio ha sempre giocato con lealtà e ottenuto sul campo i prestigiosi successi che non possono e non devono essere oggetto di bottino ed ingiustizie, a tutela di un patrimonio che è della città e dei suoi tifosi".