La tentazione di Bacca, 60 milioni dalla Cina. E il Chelsea sullo sfondo

Sessanta milioni di euro per convincere il Milan a cedere Carlos Bacca. La proposta indecente è arrivata dalla Cina sul tavolo dei rossoneri nella scorsa sessione invernale delle trattative. A rivelare il retroscena dell'operazione che la società ha stoppato sul nascere è stato l'agente del colombiano: "Carlos ha una missione da portare a termine con il Milan – ha ammesso a calciomercato.com, Sergio Barila – vuole vincere titoli con il club". Riflettori puntati sull'attaccante sudamericano giunto a quota 13 gol in campionato e sempre più determinante per le ambizioni di rimonta in classifica (obiettivo terzo psoto, qualificazione alla Champions) della squadra di Mihajlovic.
Domenica scorsa, contro il Genoa, ha confermato di essere letale: per la 10ª volta su 12 gare di Serie A in cui ha segnato (come rilevato dalla Opta), l'ex bomber del Siviglia l'ha fatto col suo primo tiro nello specchio della partita. Impossibile privarsi di una pedina del genere, per il tecnico serbo è l'unico da blindare. "In Cina due club avevano fatto offerte importantissime dal punto di vista economico – ha aggiunto Barila -. Assieme a Carlos, però, abbiamo deciso che la soluzione migliore era restare a Milano. Lui è contento di stare al Milan, così come il Milan era perfettamente al corrente di tutto". Offerte dalla Cina e dall'Europa, l'agente di Bacca non fa nomi ma aggiunge un altro particolare: "un'offerta molto allettante arrivata da una società europea". Quale? Il Chelsea che è stato sul punto di cedere Diego Costa tenendo la punta milanista nel mirino assieme a Gonzalo Higuain del Napoli.
Assalto solo rinviato? "Da qui a giugno mancano molti mesi, per adesso Carlos ha come obiettivo far bene con il Milan, vincendo la Coppa Italia – ha concluso il procuratore -. Ha scelto di restare per adesso ma per il futuro… tutto può accadere. Ora ci sono obiettivi importanti da raggiungere". Tra cui la qualificazione alla prossima Champions, vitale per dare maggiore respiro ai piani di rilancio.