La storia di Soriano dal Bayern alla Samp

Con Sinisa Mihajlovic la Sampdoria ha cambiato volto e grazie al tecnico serbo tanti calciatori hanno fatto un grande salto di qualità. Sono i migliorati Eder e Gabbiadini, che hanno iniziato a segnare con continuità, ed è migliorato tanto anche Roberto Soriano che, dopo il gol all’Inter all’89’ nel giorno dell’esordio del tecnico serbo, oggi ha realizzato una doppietta al Verona. Soriano così ha confermato tutte le belle parole che sono state spese per lui ed ha dato ragione a Cesare Prandelli che lo ha convocato per uno stage con l’Italia.
Le parole di Soriano – Con grande tranquillità il giocatore blucerchiato ha parlato della salvezza ormai raggiunta delle sue reti e della Nazionale di Prandelli:“Siamo felici per la vittoria, abbiamo riscattato i k.o. contro l’Atalanta. Abbiamo fatto un grande passo verso la salvezza, non ci poniamo limiti ma pensiamo alla prossima gara. In classifica abbiamo sorpassato il Genoa, è una soddisfazione per noi e per i nostri tifosi. Siamo un po’ più tranquilli, diamo tutto in campo e seguiamo Mihajlovic. Il mio ruolo? Io mi sento un centrocampista offensivo, ma sono felice di giocare e di vincere. Per me è importante giocare con continuità. Nazionale? Non credo di poter andare al Mondiale, ora penso alla Sampdoria. Per il futuro vedremo quali saranno le scelte di Prandelli.”
Soriano il paisà – Roberto Soriano è un paisà. I suoi genitori si trasferirono dalla provincia di Avellino in Germania, dove nel ’91 nacque il centrocampista di Mihajlovic che quando aveva quindici anni fu tesserato dal Bayern Monaco. Nel 2009 fu ceduto alla Sampdoria. Il club blucerchiato dopo averlo ceduto in prestito all’Empoli se lo è ripreso e lo ha utilizzato sempre di più negli ultimi tre campionati. Nella passata stagione non era mai riuscito a segnare, quest’anno è già salito a quota tre reti. Le sue buone prestazioni hanno colpito pure Prandelli, che due settimane fa lo ha convocato per uno stage.
Iniesta il modello – Soriano è un centrocampista con i piedi buoni che può giocare indifferentemente davanti alla difesa, in un centrocampo a tre e pure in un terzetto di giocatori dietro l’unica punta. Il suo modello è Iniesta, qualcuno lo ha paragonato a Pirlo e forse per questo Beppe Marotta, che assieme a Paratici, lo ha riportato in Italia un anno fa iniziò a parlare dell’italo-tedesco con Edoardo Garrone, che nello stesso periodo ricevette un paio di telefonate pure da parte dei dirigenti del Napoli.