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La Serie A nelle mani dei cinesi: il 53,5% di Mediapro venduto a Orient Hontai Capital

Dopo aver messo le mani sui diritti televisivi del nostro campionato, la società spagnola ha ceduto la maggioranza ad un fondo cinese controllato da una banca di investimenti. Ufficiale l’accordo sulla base di 1.01 miliardi di euro.
A cura di Alberto Pucci
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A poche settimane dalla clamorosa entrata in scena di Mediapro, il calcio italiano cambia ancora una volta padrone. Dopo l'acquisizione dei diritti televisivi del prossimo triennio di Serie A, la società spagnola passa infatti ufficialmente nelle mani del fondo cinese Orient Hontai Capital che ha firmato davanti al notaio l’acquisto del 53,5% di Immagina: la società di produzione audiovisiva nata dalla fusione di Mediapro e Globomedia è controllata da Jaume Roures e Tatxo Benet che continueranno a gestirla anche sotto la proprietà cinese.

Ufficiale, Orient Hontai Capital acquista la maggioranza di MediaPro. Serie A in mani cinesi

Le indiscrezioni dei giorni scorsi sono dunque state confermate. Finalizzato l'accordo per la cessione al gruppo cinese Orient Hontai Capital della maggioranza della spagnola Mediapro, che detiene fra l'altro i diritti del calcio spagnolo e che ha fatto l'offerta, accettata dalla Lega, su quelli della Serie A. Ad annunciare il tutto in via ufficiale è stato il gruppo catalano, in un comunicato  in cui si precisa come Orient Hontai abbia acquistato le quote di Torreal (22,5%), Televisa (19%) e Mediavideo (12%), per un totale del 53,5% dell'azionariato di Mediapro.

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Operazione da circa 1.01 miliardi

Per l'affare i cinesi hanno versato cifre assai importanti.  Il valore della transazione è di circa 1,01 miliardi, dal momento che la valorizzazione del gruppo spagnolo è stimata in 1,9 miliardi di euro. Restano azionisti i britannici di WPP (22,5%) e due dei fondatori di Mediapro, gli imprenditori catalani Tatxo Benet (12%) e Jaume Roures (12%)

Perché MediaPro è stata ceduta ai cinesi

Non ci saranno cambi al vertice per quanto riguarda la gestione che resta nelle mani dei fondatori  Roures e Benet. E' quanto viene precisato nella nota in cui si sottolinea anche che decisione di alcuni azionisti di vendere la propria partecipazione in Imagina (holding che controlla Mediapro, ndr.) ha suscitato grande interesse nel mercato internazionale, il che evidenzia il potenziale di crescita del gruppo. La scelta di vendere ai cinesi, si specifica, giunge dopo che "sono state analizzate una dozzina di proposte presentate da investitori internazionali".

Grandi potenzialità di crescita in Cina e non solo

Alla luce di questo accordo Benet e Roures evidenziano che sarà assicurato al gruppo "l'accesso a un mercato emergente come la Cina e il vantaggio di accedere a questo mercato grazie a partner importante come Orient Hontai Capital". Secondo Roures e Benet, le tre principali aree di attività del Gruppo (diritti, contenuti e servizi audiovisivi) hanno ottime prospettive di consolidamento e crescita in Spagna, Europa e America e di crescita in Cina e nel mercato asiatico.MaurizioDa parte dei nuovi proprietari si definisce l'acquisizione di Mediapro come "un passo cruciale nell'espansione internazionale di Orient Hontai Capital in Europa, nel quadro della strategia One Belt, One Road"

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Chi è l'Orient Hontai Capital

Nata nel 2014, l'Orient Hontai Capital fa capo alla Orient Securities: una banca di investimenti fondata nel 1998 e quotata sulle piazze sia a Shanghai che a Hong Kong. Si tratta di un colosso con 3 mila dipendenti, che ha una capitalizzazione di 10,8 miliardi di euro e controlla asset per 25,5 miliardi di euro e che recentemente ha investito denaro anche per rilevare la società di giochi online Shanda, Diandin Interactive, impresa del settore dei videogiochi, la piattaforma di marketing digitale di AppLovin; e China Mobile Games and Entertainment Group. Per Orient Hontai Capital, l'acquisizione della maggioranza di Mediapro è un passo importante per entrare nel mondo dei diritti televisivi e della produzione di contenuti audiovideo. Un business che dovrà però ora passare al vaglio del governo cinese che, proprio pochi giorni fa, ha confermato il giro di vite sugli investimento all'estero delle aziende cinesi. Una decisione che sta inoltre penalizzando le proprietà cinesi di Inter e Milan.

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