La rivoluzione di De Laurentiis: “Champions ed Europa League vanno cancellate”
Molte società di calcio di tutta Europa si sono date appuntamento a Madrid, per parlare del futuro dei campionati nazionali e dell'eventuale nuova riforma della Champions League. Argomenti importanti che sono stati al centro delle discussioni del "Club Advisory Platform": un evento organizzato nella capitale spagnola dalla European League, dove tutti i rappresentanti hanno parlato del futuro del calcio europeo.
A margine della riunione quotidiana che si è svolta all'Hotel Eurostars Madrid Tower, i colleghi di Sky Sport hanno avvicinato Aurelio De Laurentiis: arrivato in Spagna insieme a molti altri esponenti di diverse società, tra queste anche la Lazio con Claudio Lotito e il Torino con Urbano Cairo. Il patron del Napoli ha posto l'accento sulle possibili novità per i due massimi tornei continentali: "È chiaro che i campionati nazionali vadano difesi e devono essere giocati nel weekend. Dico anche però che Champions ed Europa League sono invecchiate e che non bastano i soldi per accontentare la crescita del calcio".
L'incontro a Nyon per la nuova Champions League
"Serve una rivoluzione copernicana – ha continuato il presidente partenopeo – Champions ed Europa League devono essere cancellate entrambe, per poi formare un'altra European Cup con tutte le squadre che già partecipavano, senza prime e seconde della classe. Altrimenti sarebbe un calcio al calcio mondiale". Le parole di De laurentiis sono state dunque un prologo alla riunione delle prossime ore che l'ECA (l'unione europea dei club) e la stessa European League avranno a Nyon con i vertici Uefa.
Sul tavolo della trattativa c'è l'ormai famigerato progetto di rivoluzionare il massimo torneo europeo e farlo diventare un vero e proprio campionato. Trentadue squadre, divise in 4 gironi da 8, con partite di andata e ritorno, per un totale di 12 match prima dell'eliminazione diretta. Una nuova formula con partite da giocare nei weekend (i match di campionato verrebbero spostati a metà settimana), con i club che entrerebbero in gioco grazie al blasone e non solo in base ai piazzamenti nei rispettivi tornei nazionali.