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La rinascita di Dzeko: mai così tanti gol nemmeno al tempo del City

7 reti in 8 partite non li aveva mai segnati nemmeno a Manchester. L’inizio di stagione del bosniaco è stato più che positivo e la doppietta al Napoli conferma il definitivo riscatto. Grazie a Spalletti che lo ha difeso e rilanciato e a se stesso, per avere lavorato in estate senza badare a mercato e critiche.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'anno scorso Edin Dzeko aveva segnato la pochezza di 8 gol in Serie A in 31 partite disputate, rischiando di diventare uno dei flop di sempre del mercato giallorosso. Totalmente negativo, inconcludente, spesso bersagliato dall'ironia di tifosi avversari per errori grossolani sotto porta. Tanto da rischiare di essere venduto in estate, dopo solamente una stagione insoddisfacente. Oggi, Edin Dzeko è stato il match winner della vittoria schiacciante al San Paolo della Roma per 3-1 contro il Napoli che rilancia i giallorossi al secondo posto, dietro alla Juventus capolista.

Una rinascita che ha due padri. Il primo è lo stesso giocatore, il secondo è Luciano Spalletti. Il tecnico ha voluto fortemente recuperare l'attaccante bosniaco, lo ha tutelato in estate durante il calciomercato togliendolo dalle compravendite malgrado tutti gli davano contro. Ha saputo conferirgli fiducia, venendo ripagato dal giocatore. Che oggi ha già segnato 7 gol in campionato, con due doppiette in carniere e soprattutto con una maglia sempre più da titolare.

La partita di Dzeko al San Paolo
La partita di Dzeko al San Paolo

I meriti di Spalletti

Spalletti ha saputo recuperarlo prima psicologicamente, poi tatticamente. Gli ha dato sicurezze che probabilmente mancavano rispondendo direttamente anche alle critiche rivoltegli. Gli ha fatto scudo, mettendolo in campo con continuità, preferendo la punta centrale in un attacco forte e imprevedibile soprattutto con i trequartisti di cui la Roma abbonda (Iturbe, Perotti, El Shaarawy, Salah), esaltandone le caratteristiche di sfondamento e di area di rigore. Migliorando anche il gioco collettivo con la squadra che sa di trovare in avanti un compagno pronto a fare anche da sponda all'occorrenza, non solo alla spasmodica ricerca del gol.

La voglia di riscatto

Ma della rinascita di Dzeko c'è anche molto di Dzeko. Il bosniaco ha saputo lavorare, prendersi il tempo per allenarsi, crescere, senza perdere mai la testa anche nei periodi più bui. Trovando un inizio di stagione che mai aveva avuto nemmeno ai tempi d'oro del City. In 8 gare ha segnato già 7 reti, divenendo sempre più decisivo e rivelandosi giocatore di personalità. Contro il Napoli ha cambiato il peso dell'attacco giallorosso, con la sua fisicità, riuscendo a segnare nelle occasioni presentategli, facendo da sponda per le incursioni in velocità dei trequartisti, rientrando e difendendo in caso di bisogno.

Le parole del bomber

"Forse è stata la mia migliore prestazione da quando sono in giallorosso " ha detto il bosniaco a fine match "se siamo l'alternativa alla Juventus? Siamo la Roma, dobbiamo pensare a noi e pensare a vincere. Critiche? Era normale, volevo fare di più quest’anno e per adesso lo sto facendo. Ho fatto il ritiro con la squadra, mi sento bene, sento la fiducia, sono contento per me e per la squadra. Questa è una stagione differente dalla passata"

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