La morte di Astori si poteva evitare? La risposta del professor Tranquilli
Oltre al grande cordoglio, e alla tristezza, un sentimento di rabbia e impotenza nelle ultime ore si è riversato sul web e i social network dopo la notizia relativa alla morte di Davide Astori. Un arresto cardiocircolatorio avrebbe spezzato la vita del 31enne nel sonno, a poche ore dalla sfida tra la sua Fiorentina e l'Udinese. Non sono dunque bastati i controlli accurati a cui il giocatore si sottoponeva, come tutti i professionisti, per evitare quella che è una vera e propria tragedia. Sulla stessa è intervenuto un vero e proprio luminare, ovvero il professor Carlo Tranquilli, specialista in medicina dello sport e a lungo medico della nazionale di calcio under 21 a proposito della tragica morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.
Morte di Astori, è impossibile evitare il rischio di decessi simili al 100%
Il dottore, vero e proprio specialista del settore, è intervenuto sulla vicenda che ha scatenato numerosi interrogativi. Primo tra tutti, quello relativo all'efficienza dei controlli sugli atleti e su come gli stessi possano effettivamente evitare il rischio di decessi per patologie cardiache, come avvenuto probabilmente ad Astori. La risposta di Tranquilli è perentoria, ed evidenzia che si può ridurre ma non eliminare la possibilità di morti improvvise: "Purtroppo non c'e' niente di nuovo con i controlli si abbassa di molto il rischio di morte improvvisa ma non la si può evitare al 100%".
La percentuale di rischio di morte improvvisa per i calciatori
Grazie ai controlli in Italia è possibile evitare i decessi per morte improvvisa per i calciatori dell'89%. Una percentuale comunque altissima, in un Paese in cui si effettuano test molto più capillari sui calciatori rispetto ad altre nazioni: "‘Nel nostro Paese si fanno più controlli e come noi sono pochi nel mondo – sottolinea Tranquilli all'Ansa – Con lo screening che facciamo noi e i controlli pre-gara per gli atleti professionisti si possono abbassare i rischi di morte improvvisa dell'89%".
Perché nonostante i controlli, si può morire per una patologia cardiaca
Rischi dunque calati, ma non annullati per tutto. Ci sono infatti delle patologie cardiache nascoste, difficili da scovare. Ecco quali sono: "E comunque, più in generale anche con un semplice elettrocardiogramma ben letto dal medico si possono abbassare di molto i rischi. Ma purtroppo – prosegue lo specialista in medicina sportiva – ci sono patologie che sfuggono. Negli sportivi under 35 possono capitare patologie nascoste come le cardiomiopatie ipertrofiche o una displasia aritmogena. Questo tipo di patologie si possono sospettare ma è difficile scoprirle".
Le regole sui controlli per i calciatori professionisti
Il dottor Tranquilli che può vantare nel suo palmares, tre Olimpiadi nel curriculum oltre ad esperienza specifiche con varie federazioni nazionali e il Coni, ha spiegato come funzionano le procedure di controllo sui calciatori professionisti. 1 su 100mila atleti sotto i 25 anni è a rischio: "In Italia gli atleti professionisti sono obbligati a fare almeno ogni sei mesi controlli (prove da sforzo e numerose analisi) ma resta il rischio di morte improvvisa che come le statistiche mostrano si può verificare su un atleta per ogni 100.000 sotto i 35 anni'.
Tranquilli conosceva Astori
In conclusione una battuta su Astori. Il dottore conosceva il difensore della Fiorentina, la cui serietà probabilmente anche nei controlli era assolutamente totale: "Io ho conosciuto Astori anche se non era un mio paziente e ricordo che era un ragazzo di una serietà estrema"